Goldman Sachs verso altri tagli. Shock bonus Morgan Stanley
Non si arresta l’ondata di licenziamenti che sta investendo importanti aziende, anche nel mondo dell’alta finanza. L’ultima in ordine temporale è Goldman Sachs Group, che intende tagliare almeno qualche altro centinaio di posti di lavoro, preparandosi ad affrontare un’economia incerta nel prossimo anno.
Secondo persone informate sui fatti, la banca sta elaborando piani che potrebbero eliminare almeno 400 posizioni dalle sue operazioni di retail banking in perdita.
L’amministratore delegato di Goldman Sachs, David Solomon, ha dichiarato a tal proposito di voler ridimensionare le ambizioni del colosso bancario Usa nel settore del consumer banking.
La banca d’affari sta affrontando una crescente pressione sulle spese dopo aver investito in modo significativo per la tecnologia e l’integrazione delle operazioni, e mentre gli analisti prevedono che l’utile annuale rettificato dell’azienda scenderà del 44%.
“Continuiamo a vedere venti contrari sulle nostre linee di spesa, soprattutto a breve termine”, ha dichiarato Solomon in occasione di una conferenza tenutasi la scorsa settimana. “Abbiamo avviato alcuni piani di riduzione delle spese, ma ci vorrà un po’ di tempo prima di poterne beneficiare. In definitiva, resteremo agili e dimensioneremo l’azienda in base alle opportunità che si presenteranno“.
La banca inoltre sta riesaminando la sua divisione di attività di erogazione dei prestiti a rate GreenSky, un’impresa che Goldman ha finito di acquisire a marzo.
Lo spazio per questo tipo di prestiti si è affollato in un momento di crescente preoccupazione per la solidità dell’economia.
Gli investitori hanno accolto tiepidamente l’operazione quando è stata annunciata e hanno espresso preoccupazione per l’andamento del business.
Morgan Stanley: quel taglio shock ai bonus
In fase spending review anche un’altra importante banca di Wall Street, Morgan Stanley, che ha deciso di tagliare i bonus ai banchieri asiatici per le festività natalizie fino al 50%, secondo un nuovo rapporto della Reuters pubblicato questa mattina.
Il tono conservativo nei confronti delle retribuzioni di fine anno dei banchieri quest’anno è in netto contrasto con i bonus record che le banche distribuivano alla fine dell’anno 2021.
Il taglio dei bonus significa che i compensi complessivi dei banchieri in Asia potrebbero diminuire di una media sbalorditiva del 30%.
Pochi giorni fa anche Jefferies stava considerando di tagliare i bonus.
L’amministratore delegato, Rich Handler, e il presidente Brian Friedman, in una nota inviata ai dipendenti la scorsa settimana, avevano precisato che, a causa delle assunzioni aggressive effettuate dalla banca negli ultimi tre anni, in combinazione con il calo delle transazioni, i bonus sarebbero stati più leggeri del solito.
La lettera recitava: “Come sempre, faremo la cosa giusta per il successo a lungo termine di tutti in Jefferies e per investire continuamente nel nostro personale e nella nostra azienda, in modo da poter continuare a costruire e prosperare. Ma diciamolo chiaramente: ‘Questa sarà una stagione più difficile per i compensi di Jefferies, proprio come lo sarà per tutte le aziende del nostro settore'”.