Global energy crunch assedia l’Europa: boom gas +800% da inizio anno. Ecco i titoli che possono beneficiare del caro bolletta
Il fenomeno del Global energy crunch si intensifica, l’incubo del caro bolletta assedia l’Italia e l’Europa intera.
Gabriel Debach, market analyst di eToro, fa il punto della situazione:
“Nuovo record storico per il prezzo del Gas Europeo, con il TTF olandese che viaggia su nuovi massimi storici sopra i 180€ per MWh (+808,42% da inizio anno) e nel Regno Unito l’NBP è balzato sopra i 451 pence per therm (+736,21% da inizio anno). A spingere il prezzo i nuovi tagli di Gazprom sul principale gasdotto Yamal. In Francia schizza il prezzo dellìelettricità e Parigi decide di utilizzare olio combustibile per mantenere le luci accese”.
Consumatori e aziende sempre più nel panico, mentre l’altra faccia della medaglia mostra gli investitori impegnati a capire come trarre vantaggio dal caro-bolletta.
A tal proposito, gli analisti di Barclays scrivono che, “vista la gravità dei problemi che stanno spingendo al rialzo i prezzi dell’elettricità, crediamo che la portata del probabile impatto sugli eps (utili per azione) aumenterà il sentiment positivo degli investitori verso il settore, in particolare verso le utilities europee, che dovrebbero beneficiare degli elevati prezzi dell’elettricità, ma che finora sono rimaste indietro (come Enel, EDF, Engie e RWE)”.
Il Financial Times dedica un articolo al boom dei prezzi energetici, sottolineando come, “dopo quattro mesi in cui la fiducia nell’offerta proveniente dalla Russia è via via scesa, portando i prezzi del gas all’ingrosso a volare al record della storia, gli ultimi aumenti dei prezzi, nel continente, rischiano di far salire ulteriormente le bollette delle famiglie e delle imprese, aggiungendosi alle pressioni inflazionistiche, proprio in un momento in cui si attende un calo delle temperature”.
Nel far riferimento ai rally poderosi dei prezzi energetici Tom Marzec-Manser, responsabile della divisione di analisi sul gas della società di consulenza ICIS ha commentato all’FT i boom continui, parlando di “movimenti che lasciano senza parole”, e ha aggiunto, anche, che i trader stanno correndo a chiudere le loro posizioni in vista del Natale, “considerando una presenza di rischi così alta”.
Boom prezzi gas: oltre a Russia questione nucleare in Francia e Germania
I trader hanno fatto notare che, oltre al fattore Russia, la situazione è stata esacerbata dallo stop di due centrali nucleari in Francia per motivi di sicurezza e dalla decisione della Germania di chiudere quasi la metà della sua capacità nucleare entro la fine dell’anno, per poi dire addio per sempre all’energia nucleare alla fine del 2022, in base a quanto deciso dall’ex cancelliera Angela Merkel nel 2011.
Ci sono poi fattori contingenti importanti, come per l’appunto i tagli nelle ultime ore da parte di Gazprom delle forniture che transitano nel gasdotto Yamal, che trasporta il gas russo in Europa; così come non è ancora chiaro quando il gasdotto Nord Stream 2 che collegherà Russa e Germania sarà finalmente operativo.
L’FT ricorda che “più di un terzo dei rifornimenti di gas all’Ue arrivano dalla Russia” e che tuttavia “i flussi in entrata sono scesi, con Gazprom che si è rifiutata di vendere volumi aggiuntivi all’Europa, oltre a quelli stabiliti dai contratti di lungo termine, facendo calare inoltre i volumi dell’offerta presenti nei suoi impianti europei a livelli insolitamente bassi”.
Nell’affrontare la drammaticità della situazione, un articolo di SeekingAlpha ha riportato che “i consumatori europei stanno pagando 14 volte il prezzo pagato dai consumatori americani, in rialzo di oltre +1000% su base annua” e che “questi aumenti dei prezzi del gas vanno a gonfiare direttamente i prezzi dell’elettricità, anch’essi in rally del 1000% circa, su base annua, nel continente”.
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Che dire per esempio dei prezzi dell’elettricità baseload in Francia, per il mese di febbraio, che hanno toccato quota 1000 euro/MWh, dopo aver oscillato in media attorno ai 50 euro/MWH negli ultimi 10 anni?
Allarme New Normal da boom prezzi gas con consegna a dicembre 2022
Ancora più preoccupante, è forse il fatto che i trader e le utility stiano iniziando a comportarsi come se questo fosse il New Normal, visto che i prezzi del gas naturale con consegna a dicembre del 2022 sono in rialzo di oltre il 500%, a conferma di come la paura sia di un crunch dell’offerta in Europa che rimarrà sostenuto, e che durerà nel tempo.
Alcuni trader paventano inoltre il rischio di un’ invasione russa in Ucraina, paese attraversato da diversi gasdotti con cui l’Europa occidentale viene rifornita.
Ed è massima allerta, ovviamente, anche in Italia, dove Confindustria oggi ha parlato del caro energia e dei contagi da Covid-19 , nel bel mezzo del diffondersi della variante Omicron, come di rischi per la ripresa del Pil italiano.
Preoccupazione degli industriali per l’impennata abnorme del prezzo europeo del gas e, quindi, dell’elettricità in Italia (+572% a dicembre sul pre-crisi).
Focus anche sulle simulazioni di Facile.it, da cui è emersa una possibile stangata con le bollette di luce e gas.
Dall’analisi è risultato che, “se nel primo trimestre del 2022 il costo della materia energia aumenterà nella stessa misura in cui è aumentato nell’ultimo trimestre 2021, tra luce e gas l’aggravio sulle bollette sarà di oltre 216 euro rispetto agli ultimi mesi del 2021 e addirittura di oltre 370 euro rispetto al primo trimestre 2021.