Gli Usa continuano a bruciare posti di lavoro, disoccupazione stabile al 9,6% a settembre
Bruciati a settembre 95 mila posti di lavoro nel settore non agricolo (no farm payrolls) negli Stati Uniti. Lo ha reso noto oggi il Bureau of Labor Statistics del Dipartimento del Lavoro statunitense. Il consensus era di un calo di 5 mila unità. Ad agosto erano stati persi 57 mila posti di lavoro (dato rivisto dai -54 mila comunicati in precedenza). Sulle no farm payrolls di settembre pesa il calo di 77 mila posti di lavoro temporanei legati al censimento decennale e 49.800 legati al settore dell’insegnamento a livello di governo locale.
Il tasso di disoccupazione risulta stabile al 9,6 per cento, meglio delle attese che erano di un aumento al 9,7 per cento. Sono 14 mesi consecutivi che la disoccupazione si mantiene sopra il 9,5%, ossia la più lunga striscia sopra questa soglia da 1948, anno in cui sono state introdotte le rivelazioni mensili.
Il dato sui posti di lavoro nel settore privato, che esclude le agenzie governative, segnala un incremento di 64 mila unità. Il consensus era di un rialzo di 75 mila unità. Molto positiva la revisione del mese di agosto: +93mila unità rispetto alle +67mila precedentemente comunicate (rivisto anche il dato di luglio da +107mila a +117 mila). A livello statale il calo delle payrolls risulta di 159mila unità.
A ottobre dello scorso anno il tasso di disoccupazione statunitense aveva raggiunto un massimo a 26 anni toccando quota 10,1 per cento. La Federal Reserve ha recentemente rimarcato come il mercato del lavoro fatica a risollevarsi e ci vorrà molto tempo per recuperare gli 8,5 milioni di posti di lavoro persi in questi anni a causa della crisi. La Federal Reserve stima la disoccupazione Usa al 9,2-9,5% a fine 2010. Il consensus vede la disoccupazione al 9% medio nell’arco del prossimo anno.