Notizie Notizie Mondo Gli stimoli supportano la crescita cinese, ma fino a quando? (analisti)

Gli stimoli supportano la crescita cinese, ma fino a quando? (analisti)

18 Luglio 2016 09:07
“La crescita del Pil cinese è rimasta invariata nel secondo trimestre del 2016, attestandosi al 6,7% su base annuale, pur avendo accelerato su base trimestrale all’1,8%, dall’1,2% precedente. Il dato, insieme agli altri sull’attività economica di giugno, ha sorpreso i mercati, suggerendo che gli interventi di stimolo abbiano in effetti dato supporto alla crescita“.

E’ questa la sintesi dell’analisi di Craig Botham, Emerging Markets Economist di Schroders, che in una ricerca odierna evidenzia come il dato disaggregato per settore relativo al Pil cinese mostra un’accelerazione delle industrie primarie e secondarie. E’ quindi l’old economy cinese che torna a tirare, a discapito del settore terziario che mostra un lieve rallentamento. 

Considerazioni che secondo Bothan si contrappongono alla diffusa idea secondo cui la Cina stia traghettando la propria economia verso un nuovo modello di crescita. 
Nello stesso periodo dello scorso anno, precisa il report, è bene sottolineare che si era registrato un importante crescita del settore servizi, grazie al boom del mercato azionario, “quindi una certa correzione era inevitabile“. 
Un’analisi dettagliata mostra comunque come ci sia stata una combinazione tra spesa in infrastrutture e in immobiliare. “Tuttavia, gli investimenti immobiliari hanno rallentato significativamente (al +3,6% a/a rispetto al +6,5% precedente), mentre quelli manifatturieri in verità hanno mostrato una leggera contrazione, forse riflettendo la riduzione della capacità produttiva inespressa, ma anche la propensione agli investimenti dei privati, molto diminuita. Infatti, gli investimenti del settore privato (che contano per il 60% del totale) crescono ora dello 0% contro il 10% segnato a fine 2015″.
Sono questi i fattori chiave che secondo l’analista indicano le sfide che attendono la Cina nel terzo trimestre. “L’economia cinese sembra sempre più dipendente dagli stimoli di bilancio, per poter continuare a crescere. Gli indicatori del debito pubblico sono abbastanza bassi da poter dare ancora supporto per un po’, ma con l’apparente raffreddamento del settore immobiliare, affinché la crescita prosegua ai tassi attuali, saranno necessari iniezioni di liquidità sempre più importanti, e sempre più credito erogato da un settore finanziario dove i rischi non mancano. Insomma, nessun atterraggio brusco per la Cina, ma la dipendenza da un solo motore di crescita può solo aumentare i rischi per le prospettive economiche del gigante asiatico” conclude l’esperto.