Bassa crescita mondiale per un lungo periodo. La Fed rimane in attesa. E l’inflazione è pronta a ripartire
Ritardo della Fed e inflazione
Secondo Richard Turnill, Chief Investment di BlackRock, l’inflazione è pronta a ripartire a livello mondiale dagli attuali minimi, se i prezzi del petrolio si stabilizzano sulle quotazioni attuali, con gli USA in prima linea in caso di tendenza inflazionistica, spinti dall’aumento dei prezzi nel settore dei servizi e da un moderato aumento dei salari. “I segnali di ripresa dell’inflazione USA – spiega lo strategist – potrebbero poi alimentare il sentiment al rischio e la maggior parte dei prezzi degli asset potrebbe risentire di un ritardo dell’intervento della Fed rispetto alla curva dell’inflazione”. Secondo BlackRock gli stimoli fiscali e le riforme strutturali dovrebbero sostituire le politiche monetarie per favorire la crescita, anche se il mancato coordinamento delle politiche potrebbe complicare le cose. “Per esempio, nell’Eurozona, la Germania non vuole alimentare la spesa e pensa che negli altri Paesi manchi la volontà per affrontare le riforme”, dice Turnill.
Una caccia al rendimento più difficile
La caccia al rendimento diviene quindi sempre più difficile per gli investitori. “Le obbligazioni con rendimenti superiori al 3% si stanno estinguendo – è scritto nell’outloook – in un contesto di crescita mondiale lenta, di politiche che portano a tassi d’interesse negativi, di quantitative easing, di fuga verso asset di qualità e di rischio globale in aumento che spinge i rendimenti ancora più al ribasso”. “Gli investitori che vogliono rendimenti più alti devono quindi assumere maggiori rischi, aumentando la leva o riposizionandosi su classi di attivi più rischiose, il che, a sua volta, spinge al rialzo le valutazioni degli attivi rischiosi“, afferma Turnill. Che aggiunge: “In ogni caso i rendimenti futuri saranno probabilmente inferiori a quelli del passato recente. E ciò richiede un approccio all’investimento ancora più attivo”. Nel dettaglio, BlackRock prevede una prospettiva di crescita per la maggior parte dei titoli obbligazionari, dati i rischi geopolitici in aumento e le politiche monetarie accomodanti in un mondo caratterizzato da bassa crescita. “Ha senso – dice Turnill – detenere obbligazioni governative di qualità come gli US Treasuries per favorire una copertura del portafoglio e ridurre gli episodi di avversione al rischio, e per gli investitori che vogliono far fronte alle loro passività“.
Entusiasmo per i Mercati Emergenti
BlackRock evidenzia infine un ritorno di interesse nei confronti degli attivi dei Mercati Emergenti, grazie alle riforme strutturali in alcuni Paesi e alla forte domanda degli investitori che fuggono dai tassi negativi. “Il mancato rialzo dei tassi da parte della Fed fa presagire uno sgonfiamento degli attivi dei ME. Inoltre, le difficoltà cicliche che hanno portato a rendimenti bassi per i ME negli ultimi anni si stanno invertendo“, dice lo strategist. In particolare BlackRock predilige il debito emergente in valuta forte per generare rendimenti. “I flussi di portafoglio verso attivi dei ME sono ripresi perché la maggior parte degli investitori ha ancora un’esposizione troppo bassa nei confronti di questa classe di attivi“, conclude Turnill.