Gli ‘Animal Spirits’ dietro l’autunno euforico, ma rialzo mercati sostenibile solo a una condizione
Record su record per Wall Street. Ultimo in ordine di tempo è stato il Dow Jones che venerdì ha varcato per la prima volta il muro dei 28.000 punti. Wall Street ha aggiornato più volte i livelli record nelle ultime settimane e anche le Borse Ue viggiano su massimi pluriennali sull’onda dell’ottimismo sul fronte dazi. Settimana scorsa il consigliere economico della Casa Bianca Larry Kudlow ha detto che i negoziatori commerciali USA-Cina si stanno avvicinando a un accordo, anche se il presidente Donald Trump non è ancora pronto a firmare.
Superare una soglia rotonda come i 28mila punti non è nulla di necessariamente significativo, ma alcuni esperti di mercato ritengono che tali traguardi tondi di alcuni indici possono innescare quelli che i premi Nobel Akerlof e Shiller hanno definito “animal spirits”, o entusiasmo rialzista, tra gli investitori.
I fattori ‘soft’ dietro all’euforia degli investitori da settembre in avanti
Le ragioni del rally del mercato nelle ultime settimane sono in generale da ricercare nei fattori meno quantificabili (“soft factor”), come le speranze e l’emotività degli investitori. Allianz Global Investors parla proprio di Animal Spirits nell’analizzare la situazione che caratterizza i mercati da inizio settembre. AllianzGI individua un insieme di elementi, come l’allentamento delle tensioni politiche, il pessimismo relativo degli investitori, posizionati in modo difensivo, e le valutazioni interessanti delle asset class cicliche e più rischiose. “Dopo il passo indietro (almeno per il momento) sull’aumento dei dazi nel quadro del conflitto commerciale sino-americano e l’iniziale stabilizzazione degli indicatori anticipatori e degli aggregati monetari, i rendimenti delle obbligazioni governative hanno evidenziato un incremento. E sui mercati azionari i settori ciclici come l’automotive e le commodity hanno recuperato terreno dopo la lunga fase ribassista“, argomenta Stefano Rondorf, Senior Investment Strategist, Global Economics & Strategy di Allianz Global Investors.
L’ottimismo sui dazi convincerà le imprese a investire?
“Tuttavia – aggiunge Rondorf – nonostante il ritorno degli “animal spirits” sui mercati finanziari, perché la tendenza al rialzo sia sostenibile nel lungo periodo occorrerà maggiore ottimismo anche da parte del management delle imprese”. Negli ultimi trimestri, l’attività di investimento, la costituzione di scorte e il pricing power hanno risentito dell’incertezza sul fronte politico. “Tali sviluppi, insieme all’aumento del costo del lavoro, hanno pesato sull’andamento degli utili: stando ai dati del terzo trimestre sinora pubblicati, il tasso di crescita annuo dei profitti è attualmente negativo sia negli Stati Uniti che in Europa“.
È risaputo che i corsi azionari tendono a salire sulla scia dell’ottimismo e quindi prima di un effettivo miglioramento nei fondamentali. E spesso tale ‘presentimento’ degli investitori azionari si è rivelato corretto. “Poiché probabilmente la fine dell’anno sarà caratterizzata da effetti stagionali favorevoli e considerando che il posizionamento degli investitori oggi è relativamente prudente in termini di rischio, potrebbe avere senso cogliere delle opportunità a livello tattico sui mercati azionari”, argomenta AllianzGI che sottolinea anche come il contesto tecnico sembra promettente, con diversi indici che hanno raggiunto i massimi storici. “Tuttavia sarà sempre più difficile per Banche Centrali e governi sostenere la crescita, dato che il ciclo è quasi maturo. Infine, al momento non è ancora dato sapere se il temporaneo sollievo in alcune aree del conflitto commerciale sarà sufficiente ad aumentare la propensione all’investimento delle imprese“.