Notizie Notizie Italia A Geronzi le scelte strategiche di Capitalia

A Geronzi le scelte strategiche di Capitalia

13 Aprile 2007 06:33

Tutte le competenze sulle future decisioni strategiche, ad esempio quelle in tema di alleanze, che avranno per oggetto Capitalia saranno demandate al presidente dell’istituto Cesare Geronzi. Lo ha deciso ieri il consiglio di amministrazione della banca capitolina, chiudendo la disputa che negli scorsi mesi aveva opposto lo stesso Geronzi all’amministratore delegato Matteo Arpe.


La delibera di attribuzione delle competenze sulla strategia è stata votata all’unanimità, e quindi anche da Arpe. Geronzi si aggiudica così il potere di essere l’unico autorizzato a trattare con le altre banche. Il presidente ha tuttavia fatto inserire nel verbale del cda una nota secondo la quale qualsiasi proposta verrà esaminata in via preventiva anche da Arpe. E’ stato dunque recepita l’indicazione già prevista nel patto di sindacato di Capitalia in base alla quale il presidente del cda elabora e indirizza le strategie del gruppo.


La tregua appare però solo parziale. Arpe ha votato favorevolmente all’attribuzione delle deleghe strategiche a Geronzi, ma si è astenuto sulla riforma della governance, in particolare su 5 delle 6 modifiche proposte. Sul tema della governance il cda ha provveduto a estendere da 3 a 5 membri il comitato di internal auditing, incaricato di formulare proposte sulla governance. Ad Alberto Rossetti, Silvio Bianchi Marini e Carlo Saggio, vanno così ad aggiungersi i due consiglierei Salvatore Mancuso e Paolo Mariotti. Tra le altre decisioni del cda Capitalia anche il via libera alla costituzione di un comitato nomine per decidere su amministratori e sindaci delle controllate.


Alla fine del febbraio scorso si era rischiata una definitiva spaccatura tra Geronzi e Arpe, arrivando fino all’introduzione nell’ordine del giorno dell’assemblea del patto di sindacato della previsione di “revoca dei poteri all’amministratore delegato e conferimento di deleghe ad altro amministratore”. La frattura si era poi ricomposta con una lettera di scuse indirizzata a Geronzi da Arpe, che aveva così mantenuto le sue deleghe.