Notizie Notizie Mondo Germania: titoli di Stato tedeschi ripiegano, a sorpresa vacilla il mercato del lavoro

Germania: titoli di Stato tedeschi ripiegano, a sorpresa vacilla il mercato del lavoro

4 Gennaio 2011 09:56

Dopo una partenza leggermente positiva ripiegano leggermente i futures sui titoli di Stato tedeschi. I contratti sul Bund scadenza marzo sono scambiati ora a 125,66 (-0,06%) dopo un massimo a 125,94. La giornata è ricca di dati macroeconomici che potrebbero condizionare l’andamento dei Bund: dalla Germania è già arrivata la conferma che il tasso di disoccupazione a dicembre è rimasto stabile al 7,5%. Ma ad una lettura più approfondita emerge che è aumentato a sorpresa il numero dei disoccupati. È la prima volta che accade nel giro di 17 mesi. Il mese scorso i disoccupati sono, infatti, aumentati di 3.000 unità a 3,15 milioni, mentre le previsioni indicavano un calo di 15.000 unità. Lo ha comunicato l’Agenzia Federale del Lavoro di Norimberga.


Il mercato del lavoro tedesco vacilla inaspettatamente a dicembre in quanto l’inizio precoce dell’inverno ha colpito le assunzioni nel settore edile. E’ sempre l’Ufficio del lavoro a sottolinearlo. Nel dettaglio il numero non depurato delle persone senza lavoro mostra è salito di nuovo sopra i 3 milioni, raggiungendo quota 3,016 milioni, ovvero il 7,2% della forza lavoro. Se rimettiamo indietro le lancette dell’orologio a novembre, la disoccupazione era scesa ad un minimo di 18 anni, mentre l’economia più grande d’Europa registrava una notevole rimonta dalla sua peggiore recessione dai tempi della Seconda Guerra Mondiale.


Ma oggi è un’altra storia. Parti dell’industria tedesca stanno già chiedendo al governo di allentare le norme sull’immigrazione al fine di attrarre manodopera più qualificata per occupare i posti di lavoro vacanti. Frank-Juergen Weise, capo del Ufficio federale del Lavoro, ha comunque affermato che la domanda di lavoro rimane alta. E l’attesa sul fronte macro non è finita: potrebbe portare nuove sorprese. Gli operatori guardano, infatti, alla stima sui prezzi al consumo per il mese di dicembre. “La stima flash del Cpi area euro per dicembre dovrebbe mostrare un’inflazione in salita al 2,1% su base annua, dall’1,9% di ottobre e novembre. Si tratterebbe di un massimo da oltre due anni”, segnalano gli esperti dell’Ufficio Studi di Intesa SanPaolo. “Su base mensile l’indice headline dovrebbe aumentare di 0,4% su base mensile, con un ampio contributo dell’energia, dovuto a prezzi in rialzo e euro in deprezzamento”, aggiungono.


Gli analisti mettono in conto che “nei primi mesi del 2011 l’inflazione dovrebbe rimanere circa stabile sui livelli di fine 2010, per calare di qualche decimo nel corso dell’anno, per una media 2011 comunque inferiore al 2%”. La febbre dei prezzi è un argomento che tocca da vicino la Germania, che a visto a dicembre un balzo in avanti. L’indagine Pmi sulle condizioni della manifattura tedesca rilasciata ieri che ha mostrato, relativamente a dicembre, un rialzo ai massimi da luglio nella sua lettura finale, a 60,7 da 58,1 di novembre (la lettura preliminare era di 60,9) ha rilanciato l’idea della Germania come locomotiva d’Europa.


L’economia tedesca è cresciuta nel 2010 al suo tasso massimo dalla riunificazione di vent’anni fa, ma non ha ancora del tutto recuperato la contrazione del 5% vista nel 2009, il tracollo peggiore dalla seconda guerra mondiale. Per gli economisti con passaporto tedesco la crescita sulle sponde del Reno ovviamente continuerà ancora nel corso di quest’anno. Ma ovviamente sarà la Cina a dettare il passo. Una fiammata inflazionistica nel paese asiatico potrebbe riverberarsi anche sulla Germania. Che dopo il dato dell’inflazione balzata in avanti a dicembre adesso sembra dover fare i conti anche con un’altra spina nel fianco: quella del mercato del lavoro.