Generazione Y, per il futuro delle banche vale 135 miliardi di euro
Sono quasi 10 milioni in Italia i giovani di età compresa fra 15 e 29 anni, circa il 16% della popolazione nazionale, una generazione con comportamenti e stili di vita profondamente diversi rispetto al passato. Uno studio dell’area Research – Market Intelligence di Banca Monte dei Paschi di Siena (la cui analisi integrale è richiedibile all’indirizzo servizio.pianificazionesbd@banca.mps.it) ha analizzato le strategie da adottare per questo bacino di utenza che rappresenta la clientela di domani. Il contributo dei giovani al conto economico delle banche è infatti destinato ad aumentare nel tempo secondo una curva di crescita che le stesse possono notevolmente influenzare intervenendo con strategie dedicate. Si stima che il valore attuale dei ricavi ottenibili rappresenti il 16% dei ricavi futuri delle banche italiane, pari ad un valore complessivo di 135 miliardi di euro (di cui 13 mld derivanti dall’attivazione di strategie mirate).
Ecco i profili della “generazione Y” individuati da MPS secondo i loro diversi stili di vita:
“Nativi digitali”- Sono cresciuti nell’era di internet e delle tecnologie, utilizzate per comunicare ma anche per gestire ed organizzare esigenze quotidiane e interessi personali. Il 39,5% possiede uno smartphone e quasi il 90% dei giovani che navigano in Internet è iscritto a Facebook. Si informano attraverso Google e social network: il 66% di loro cerca notizie quasi esclusivamente attraverso Internet e motori di ricerca.
Una generazione da sostenere – Sono circa 6 milioni i giovani che vivono in famiglia. Il tasso di disoccupazione è tra i più alti in Europa (29,3%). Il livello di istruzione, invece, è elevato. Hanno alte aspettative su carriera e stile di vita, sebbene in questa fase economica siano spesso costretti a confrontarsi con esperienze di lavoro instabili e poco gratificanti.
Comportamenti finanziari all’insegna della semplicità e dell’utilizzo delle nuove tecnologie – Rappresentano circa il 20% della clientela bancaria. Hanno un alto livello di “bancarizzazione”: circa il 90% possiede un conto corrente. Prediligono prodotti semplici (conti correnti, carte di credito e di debito e piccoli prestiti) ed hanno una modesta propensione all’investimento e al risparmio. A differenza dei loro genitori, sono inclini a cambiare spesso banca, a seconda dei propri valori e delle esigenze del momento.