Generali svela la sua strategia green: fino a 9,5 miliardi in investimenti sostenibili e corsa a decarbonizzare i portafogli
L’ESG diventa sempre più centrale nella view presente e futura di Generali. La nuova strategia del Gruppo sul cambiamento climatico è stata condivisa con il Consiglio di Amministrazione di Assicurazioni Generali, presieduto da Gabriele Galateri di Genola, e va ad aggiornare quella approvata nel 2018, decretando variazioni importanti su attività core come investimenti e sottoscrizioni. Il tutto per realizzare un futuro a basso impatto climatico.
Il rafforzamento degli investimenti sostenibili
L’accelerata che vuole imprimere Generali è di quelle vigorose. Realizzazione tra il 2021 e il 2025 di ulteriori investimenti in obbligazioni verdi e sostenibili per un valore compreso tra gli 8,5 e i 9,5 miliardi. Il target è in continuità con il precedente obiettivo di realizzare 4,5 miliardi nel periodo 2019-2021, che è stato superato con un anno d’anticipo grazie a investimenti pari a 6 miliardi a fine 2020. A ciò, si aggiungono criteri sempre più stringenti per l’esclusione del settore carbonifero orientati a un progressivo disinvestimento totale da queste attività. La nuova strategia include l’obiettivo di una completa interruzione degli investimenti nel settore del carbone termico entro il 2030 per i Paesi OCSE ed entro il 2040 nel resto del mondo.
L’obiettivo dei portafogli decarbonizzati
E così arriviamo allo step successivo, quello dei portafogli carbon free. Qui si punta alla progressiva decarbonizzazione del portafoglio investimenti diretti per renderlo neutrale per il clima entro il 2050, in linea con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi per il contenimento del riscaldamento globale entro 1,5°C rispetto ai livelli pre-industriali e degli impegni assunti come membro della NetZero Asset Owner Alliance. L’obiettivo intermedio quinquennale prevede di ridurre le emissioni di anidride carbonica del portafoglio di azioni e obbligazioni societarie del 25% entro il 2025 e allineare gli investimenti immobiliari a una traiettoria coerente con lo scenario 1,5° C.
Anche l’assicurativo vira sul green
Sulla stessa linea le sottoscrizioni. Si punta a ridurre la già minima esposizione assicurativa al settore carbone termico fino al suo completo azzeramento entro il 2030 nei Paesi OCSE ed entro il 2038 nel resto del mondo. Prosegue l’impegno a non assicurare attività di esplorazione e produzione di petrolio e gas (cd. upstream oil and gas). Rientra in tale ambito l’impegno a non assicurare rischi associati all’esplorazione e alla produzione di combustibili fossili ricavati dalle sabbie bituminose (cd. tar sands), da scisti (cd. shale oil/shale gas) o da operazioni condotte nell’Artico sia onshore che offshore.
Il ruolo nella transizione energetica
A tal proposito, il Group CEO di Generali, Philippe Donnet, ha affermato: “Il Gruppo Generali annuncia oggi nuovi ambiziosi obiettivi della propria strategia sul clima, in linea con il proprio impegno e le proprie convinzioni in materia e forte dei risultati già raggiunti. In particolare, i 6 miliardi di nuovi investimenti verdi e sostenibili effettuati nell’ultimo triennio ci hanno permesso di superare in anticipo gli obiettivi prefissati. Crediamo che il settore privato possa rivestire un ruolo centrale nel sostegno finanziario della ‘Transizione Giusta’ per un futuro a zeroemissioni nette di gas serra, supportando le istituzioni pubbliche per far fronte agli interventi richiesti”.