Generali, nuovo piano con dividendi per oltre 7 mld. Si accende questione lista

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Prima l’accordo con Natixis, poi l’Ops di Mps su Mediobanca e ora il nuovo piano industriale. Un mese di gennaio intenso per Generali che si chiude con la presentazione oggi a Venezia del nuovo business plan battezzato per l’occasione “Lifetime Partner 27: Driving Excellence“. Il nuovo piano che verrà illustrato dal management guidato dal ceo francese Philippe Donnet promette oltre 7 miliardi di euro di dividendi nel triennio 2025-2027, ovvero il 30% in più rispetto al piano passato; con una forte crescita degli utili e una solida generazione di cassa. Oltre 3 miliardi sono destinati a piani di riacquisto di azioni proprie ed altre modalità di allocazione del capitale.
“Un piano in continuità con i grandi risultati economici e finanziari che ci sono già stati riconosciuti dal mercato” e “ambizioso”. Così l’ha definito ieri il presidente Andrea Sironi, secondo il quale il gruppo ha “generato un enorme valore per tutti i suoi stakeholders”.
Intanto ieri è arrivata anche la questione lista. Al termine del Consiglio di amministrazione che ha dato il via libera al nuovo business plan è arrivata anche una nota ufficiale di Generali sulla lista di rinnovo del cda. La società ha confermato che non presenterà una lista propria, ma la maggioranza dei consiglieri in carica (tra cui il presidente e l’amministratore delegato) ha espresso la propria disponibilità a considerare una eventuale candidatura.
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Dividendi, utili e strategie: tutti i dettagli del nuovo piano del Leone di Trieste
“Eccellenza”. Questa la parola che si ripete all’inizio del comunicato ufficiale di Generali che nelle “priorità strategiche” ha indicato “eccellenza nelle relazioni con i clienti”, “eccellenza nelle competenze core” ed “eccellenza nel modello operativo di gruppo”.
Il nuovo business plan “Lifetime Partner 27: Driving Excellence”, spiega la società di Trieste, “creerà valore significativo e sostenibile, con l’obiettivo di una crescita dell’utile per azione tra 8% e 10%”. Il piano punterà inoltre a una crescita sostenuta della generazione di cassa, con flussi di cassa netti attesi superiori a 11 miliardi di euro (2022-24 previsti per circa 9,5 miliardi), supportati da circa 14 miliardi di rimesse dalle controllate (2022 – 24 attesi per circa 11,5 miliardi). Il gruppo punterà a una generazione normalizzata di capitale superiore a 14 miliardi in arco di piano. “Tutto ciò riflette la coerente implementazione del framework di gestione del capitale del Gruppo e il forte impegno ad aumentare i rendimenti per gli azionisti”, si legge nella nota del Leone di Trieste.
Di conseguenza, Generali si impegna a raggiungere una crescita del dividendo per azione superiore al 10%, con l’obiettivo di distribuire oltre 7 miliardi di dividendi nell’arco di piano, ovvero circa il 30% in più rispetto ai 5,5 miliardi distribuiti nel corso del piano Lifetime Partner 2024: Driving Growth.
Generali indica che oltre 3 miliardi sono destinati a piani di riacquisto di azioni proprie ed altre modalità di allocazione del capitale, per esempio operazioni di M&A. L’impegno di Generali va nella direzione di realizzare, annualmente, un piano di riacquisto di azioni proprie pari ad almeno 0,5 miliardi, con l’importo da valutare all’inizio di ogni anno. È stato già confermato per il 2025 un piano di riacquisto di azioni proprie pari a 0,5 miliardi, soggetto all’approvazione dell’assemblea degli azionisti e delle autorità competenti.
Il Gruppo “valuterà le opportunità di M&A con un approccio rigoroso e disciplinato, confrontando inoltre ogni potenziale operazione con i piani di riacquisto di azioni proprie”. L’allocazione interna di capitale a supporto della crescita del business e di iniziative strategiche è attesa tra 0,5 e 0,7 miliardi.
Le parole di Donnet
“Generali ha raggiunto e superato con successo gli obiettivi finanziari del nostro piano ‘Lifetime Partner 24: Driving Growth’ pur in un complesso contesto a livello globale. Intendiamo ora accelerare il perseguimento dell’eccellenza con l’obiettivo di guidare un’ulteriore crescita degli utili e della generazione di cassa, puntando alla crescita a doppia cifra del dividendo per azione che porti, nell’arco del piano, a oltre 7 miliardi di euro in dividendi cumulativi, cui si aggiunge l’impegno a realizzare almeno 1,5 miliardi di euro nel riacquisto di azioni proprie, compreso il piano di buyback da 500 milioni di euro che abbiamo presentato oggi e che avvieremo nel corso del 2025″, ha dichiarato Philippe Donnet, ceo di Generali.
Cosa dicono gli analisti
“Ci aspettiamo una reazione neutrale/leggermente positiva del titolo oggi, principalmente grazie alla politica dei dividendi – segnalano gli analisti di Banca Akros -. A prima vista i nuovi target finanziari sembrano quasi in linea con le stime del consenso (ad esempio, Eps rettificato 2025-2027 di circa l’8%; dividendi cumulati di circa 7,4 miliardi)”.
A nostro avviso, spiegano gli esperti, il piano è in continuità con le precedenti linee strategiche e basato sull’ulteriore diversificazione dei ricavi, sull’ottimizzazione dei costi e sull’aumento della remunerazione degli azionisti anche grazie ai riacquisti annuali. “Considerando il limitato rialzo che vediamo e la forte performance del titolo Generali (circa +10% ytd), declassiamo il titolo a neutral da accumulate“, concludono da Akros.
Board non presenterà una lista
Ci sono nuovi scenari e il Leone di Trieste si muove in vista dell’assemblea in primavera. Ieri sera Generali ha, infatti, annunciato che, nell’ambito della definizione del parere di orientamento agli azionisti che sarà pubblicato nei prossimi giorni, il board ha deciso di “non procedere alla presentazione di una lista per il rinnovo dell’organo di gestione della compagnia”. L’annuncio ufficiale della compagnia assicurativa triestina, che è arrivato alla vigilia della presentazione del nuovo piano, è stato fatto “alla luce della circostanza che il quadro normativo di riferimento non risulta ancora completo ed i tempi, allo stato, non sarebbero compatibili con l’iter di autorizzazione ed approvazione delle modifiche dello statuto necessarie”.
Il board ha nel medesimo contesto definito le caratteristiche e le competenze utili per la migliore composizione del futuro organo di gestione, che varranno come riferimento per la formazione e la valutazione delle liste dei soci, indicando altresì che la maggioranza dei consiglieri in carica (tra cui il presidente e l’amministratore delegato) ha espresso la propria disponibilità a considerare una eventuale candidatura.
(In fase di scrittura)