Nessun seguito per le voci che volevano sospesa l’alleanza tra Psa Peugeot Citroen e General Motors: il matrimonio si farà, e porterà ossigeno nelle casse della casa automobilistica francese grazie all’acquisto da parte di Detroit del 7% delle azioni. Il che porta il colosso americano delle auto a diventare il secondo azionista del carmaker europeo, dopo la stessa famiglia Peugeot.
Nella seconda metà del 2012 nelle casse di Peugeot, che desidera aumentare il capitale di un miliardo di euro, arrivano così 335 milioni – il valore del deal – nonché una serie di vantaggi derivanti da un’alleanza a livello globale che dovrebbe migliorare la competitività di entrambe le società coinvolte. Piattaforme e veicoli componenti saranno infatti condivisi e si creerà poi una joint venture che agirà a livello globale per gli acquisti (ma non sulle vendite), generando una domanda da 125 miliardi di dollari. Tutto ciò dovrebbe creare un risparmio di circa due miliardi di dollari in cinque anni per le due società. Restano da vedere gli effetti che tali ottimizzazioni avranno in termini di posti di lavoro, nonostante le rassicurazioni del governo francese – in attesa delle prossime consultazioni elettorali – sul fatto che l’alleanza avrà ricadute positive sull’occupazione. Il mercato per ora non reagisce positivamente: sul titolo Psa Peugeot Citroen pesano le vendite, per un ribasso di oltre il 4% a Parigi.
Fiat in cerca di alternative
Quel che è certo è che, se mai c’è stato un interesse da parte di Fiat per un’alleanza con Peugeot, ora questo è destinato a sfumare. Secondo la stampa locale di Detroit, Marchionne avrebbe potuto puntare ad una più stretta alleanza tra Fiat-Chrysler e la casa francese – oltre agli accordi già presenti sui veicoli commerciali leggeri – anche per mettere le mani sulle diramazioni orientali della francese (alleata di Mitsubishi). A questo punto un matrimonio tra il Lingotto e Suzuki potrebbe essere l’alternativa più probabile.