Notizie Notizie Mondo Gas naturale cala a picco fino a -20% in scia passi avanti Germania su stoccaggio. Sullo sfondo rimangono diverse incognite

Gas naturale cala a picco fino a -20% in scia passi avanti Germania su stoccaggio. Sullo sfondo rimangono diverse incognite

29 Agosto 2022 14:40

Il gas naturale si prende una pausa dopo i recenti rialzi. La settimana inizia con forti vendite sul gas TTF olandese, benchmark per l’Europa, che è arrivato a cedere oltre il 20% a 268 euro per megawattora in scia all’aumento più rapido del previsto delle scorte tedesche e ad un possibile accordo a breve tra Francia e Algeria (terzo fornitore nei confronti dell’Europa dopo Russia e Norvegia) per l’incremento di circa il 50% delle importazioni di LNG (gas naturale liquefatto).

Germania e Francia si portano avanti per fare incetta di gas

Il prezzo del gas naturale in Europa torna sui livelli di aprile, dopo che la Germania ha dichiarato che i suoi depositi di gas si stanno riempiendo più velocemente del previsto prima dell’inverno. Il benchmark dei futures olandesi oggi inverte la rotta dopo il balzo di quasi il 40% della scorsa settimana.

Secondo il ministro dell’Energia Robert Habeck, gli impianti di stoccaggio del gas della Germania si stanno riempiendo più velocemente del previsto nonostante l’incertezza sulle forniture attraverso un gasdotto-chiave dalla Russia. “Le aziende potranno quindi ritirare il gas negli impianti di stoccaggio come pianificato durante l’inverno per rifornire anche l’industria e le famiglie”, ha detto il ministro in un’intervista al settimanale Der Spiegel in un’intervista di ieri.

La Germania sta stringendo i tempi per saturare lo stoccaggio di gas in tempo per l’inverno dopo che la Russia ha tagliato drasticamente i flussi attraverso il gasdotto Nord Stream 1, facendo aumentare i prezzi ed esacerbando la peggiore crisi energetica europea degli ultimi decenni. La coalizione di governo a Berlino ha imposto che le strutture siano piene all’85% entro ottobre e al 95% entro novembre.

Secondo l’ultimo rapporto della Federal Network Agency, i depositi strategici di gas erano riempiti all’81,3% venerdì, con flussi attraverso Nord Stream a circa il 20% della capacità. L’obiettivo di ottobre sarà già raggiunto all’inizio del prossimo mese, ha riferito Spiegel, citando un documento del ministero dell’Economia.

Progressi anche per la Francia sul fronte gas. Il presidente francese, Emmanuel Macron, e il suo omologo algerino, Abdelmadjid Tebboune, hanno dichiarato una “nuova, irreversibile dinamica di progresso” nelle relazioni tra i due Paesi nel giorno conclusivo della visita di Macron, volta a porre fine a mesi di tensioni tra la Francia e la sua ex colonia, che meno di due mesi fa ha festeggiato i suoi primi 60 anni d’indipendenza. Il testo dell’accordo, pur non menzionando la fornitura di gas algerino di fronte alla minaccia dei tagli russi, cita “la cooperazione nei settori del gas e dell’idrogeno”.

Ancora diversi fattori critici da risolvere

A dire il vero, affermano alcuni analisti, “la situazione dell’offerta rimane molto fragile perché l’Europa è alle prese con la peggiore crisi energetica degli ultimi decenni. I flussi dalla Russia più bassi, le interruzioni in Norvegia e la crescente concorrenza per le forniture di GNL sono tutti fattori negativi che non sono destinati a scomparire nel breve termine.

I governi europei stanno anche mettendo in atto misure per alleggerire il peso del caro energia, stanziando circa 280 miliardi di euro, ma potrebbero non essere sufficienti. La Repubblica Ceca, che detiene la presidenza di turno dell’Unione Europea, convocherà una riunione straordinaria dei ministri dell’Energia per discutere l’idea di limitare i prezzi dell’elettricità.

Infine, da non dimenticare che Gazprom ha annunciato due settimane fa che interromperà la fornitura di gas in Europa tramite il Nord Stream 1 per tre giorni a partire da mercoledì. Da questo lato, le autorità europee temono che le forniture possano non riprendere dopo questa interruzione. “È probabile che le scorte saranno sufficienti questo inverno” afferma la Morgan Stanley, che aggiunge: “Questo probabilmente sarà vero anche se i flussi di Nord Stream 1 scenderanno a zero, sebbene un’interruzione prolungata per tutto il 2023 renderebbe un inverno 2023-24 molto rigido”.