Notizie Valute e materie prime Gas: balzo delle quotazioni, al via gli scioperi in Australia

Gas: balzo delle quotazioni, al via gli scioperi in Australia

8 Settembre 2023 09:37

Balzo dei prezzi del gas dopo il fallimento dei colloqui tra Chevron e i membri del sindacato Offshore Alliance. Ecco cosa sta succedendo e le possibili conseguenze.

Prezzi del gas naturale a +5,7%, picco a +11%

Le quotazioni del gas naturale TTF in Europa hanno superato in mattinata i 36 €/Mwh, con un rialzo fino all’11%, mentre ora viaggiano in progresso del 5,7% in area 34,6 €/Mwh.

Livelli comunque contenuti, considerando che fino a pochi giorni fa la materia prima si trovava sui minimi del 2023 in area 31 €/Mwh. Da inizio anno, il gas segna un ribasso del 57%, rispetto agli 83 € dei primi giorni di gennaio.

Quotazioni estremamente più basse se paragonate ai picchi di oltre 290 € dell’agosto 2022, in scia alle conseguenze della guerra tra Russia e Ucraina.

Partono gli scioperi presso due impianti di Chevron

L’impennata del gas segue l’avvio di uno sciopero parziale da parte dei lavoratori in due siti produttivi di Chevron. Si tratta in particolare degli impianti di gas naturale liquefatto di Gorgon e Wheatstone, a Perth, in Australia.

I tumulti sono stati innescati dal mancato raggiungimento di un accordo nell’ambito di una disputa, legata a retribuzioni e condizioni di lavoro, che dura ormai da diverse settimane, destando preoccupazioni per il mercato globale del gas LNG.

I sindacati hanno minacciato per la prima volta di intraprendere scioperi negli stabilimenti di Chevron e negli impianti della Woodside Energy Group all’inizio di agosto. Da allora, quest’ultima ha raggiunto un compromesso con i lavoratori, mentre nel caso di Chevron le parti restano separate su diverse questioni chiave.

Per il momento, gli scioperi prevedono l’interruzione parziale di alcune attività e divieti di effettuare straordinari e altri compiti. Tuttavia, i membri del sindacato Offshore Alliance hanno minacciato di stoppare completamente i lavori, e quindi le forniture di gas, per due settimane a partire dal 14 settembre.

Le possibili conseguenze degli scioperi sulle forniture di gas

I due impianti interessati rappresentano il 7% dell’offerta globale di gas LNG del 2022.

Secondo gli esperti, i disordini attualmente in corso non dovrebbero avere un impatto significativo immediato sulle forniture, creando solo qualche aumento dei costi e alcune inefficienze per Chevron. Inoltre, i consumi di gas attualmente si attestano su livelli contenuti, sia per quanto riguarda l’Europa sia in Asia.

Tuttavia, la prospettiva di interruzioni più massicce dell’offerta in futuro rischia di determinare una maggiore concorrenza per accaparrarsi il gas nei prossimi mesi, quando la domanda nell’emisfero settentrionale registrerà il proprio picco.