G20: crescita e occupazione l’obiettivo principale del summit d’Australia
E’ sulla crescita e l’occupazione che i Paesi del G20, radunati questo fine settimana a Brisbane, in Australia, hanno preso l’impegno più concreto, fissando obiettivi da raggiungere entro il 2018. I membri del G20, che rappresentano l’85% della ricchezza mondiale, hanno anche discusso su clima e trasparenza fiscale, ma con risultati meno evidenti.
Parola d’ordine: crescita!
Di fronte a uno scenario economico difficile, i Paesi del G20 prevedono di poter generare una crescita ulteriore del valore del loro Pil del 2,1% entro il 2018, grazie a un migliaio di misure decise insieme per rilanciare gli investimenti, il commercio e la concorrenza. Questi punti consentiranno ai venti Paesi più potenti del mondo di aumentare il loro Prodotto interno lordo “di oltre 2.000 miliardi di euro e creare milioni di posti di lavoro”, si legge nella dichiarazione finale rilasciata dopo due giorni di vertice in Australia orientale. Per raggiungere questo obiettivo (superiore alla crescita del 2% prevista precedentemente) verrà creata una piattaforma di sostegno per gli investimenti infrastrutturali, destinati a favorire la comunicazione tra i governi, il settore privato e le banche di sviluppo.
Più trasparenza fiscale: il Lussemburgo nell’occhio del ciclone
I capi di Stato e di governo riuniti a Brisbane si sono confrontati anche sul dossier della trasparenza fiscale, diventato scottante dopo il recente scandalo del Lussemburgo sulle pratiche fiscali. Il G20 ha affermato di voler sostenere gli sforzi dell’Ocse (l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) contro l’ottimizzazione fiscale delle multinazionali. Un obiettivo che dovrà portare i suoi frutti già nel 2015.