G20: allo studio maxi piano da 3 mila miliardi per salvare l’Europa
Tremila miliardi di euro per superare la crisi del debito e mettere in salvo l’Europa. E’ questa l’indiscrezione bomba in arrivo dal G20 di Washigton di questo fine settimana che sta facendo il giro del mondo e riempiendo le pagine dei quotidiani internazioni. Secondo quanto riportato dal “Sunday Times” allo studio ci sarebbe un maxi-piano per ampliamento e il rafforzamento del fondo salva stati europeo (Efsf) per un valore di circa 3.000 miliardi di euro. Fonti vicine al vertice hanno dichiarato al Times che il pacchetto ruota attorno a tre punti fondamentali: in primis rafforzare il capitale delle banche del Vecchio continente considerate “vulnerabili” per ridare stabilità al sistema bancario; secondo, il fondo di salvataggio passerebbe da 440 miliardi a tremila miliardi; e infine il default pilotato della Grecia, pur mantenendo il Paese ellenico dentro Eurolandia.
Un mega pacchetto che, stando a quanto rivelato dal settimanale inglese, sarebbe già passato al vaglio da parte dei ministri del G20 e che potrebbe essere annunciato nei prossimi giorni. L’obiettivo principale è di mettere a riparo l’Eurozona, soprattutto nel caso in cui la Grecia fallisse. E negli ultimi giorni le pressioni su questo fronte erano state molte. Tra cui quelle statunitensi che avevano chiesto a Bruxelles di adottare misure forti per scongiurare un fallimento di Atene che andrebbe a produrre degli “effetti catastrofici”. Nel corso dell’International Monetary and Financial Committee (Imfc), il braccio operativo del Fondo Monetario Internazionale, il segretario del Tesoro statunitense, Timothy Geitner, non ha usato mezzi termini: “Un default della Grecia provocherebbe rischi catastrofici con default a cascata per i Paesi europei”. Gli Usa insistono quindi a chiedere misure forti per contrastare la crisi del debito.
“Aiuto, ancora un mare di liquidità messa in conto, col solo fine, arrivati a questo punto, di evitare il contagio anche a Spagna e Italia di quello che un ormai probabile fallimento della Grecia il prossimo novembre potrebbe far accadere a Portogallo e Irlanda”, commentano degli analisti di Fxcm. “Questo il quadro di una situazione che si conferma essere davvero grave e che vede, purtroppo, l’Europa in primo piano”.
“Nonostante le dichiarazioni dei leader europei circa la volontà di sostenere un ampliamento del fondo Efsf, la cautela rimane d’obbligo, considerando che questa implementazione richiederà in ogni caso un passaggio parlamentare ulteriore per tutti i 17 Paesi membri, oltre ad una probabile ricapitalizzazione del sistema bancario europeo e un piano per pilotare il default greco”, sostengono gli esperti di Cmc Markts. “Levereggiare il fondo Efsf come suggerito dal segretario del Tesoro Usa significherebbe d’altro canto prendersi il rischio di ulteriori downgrading da parte delle agenzie di rating nei confronti dei Paesi europei più esposti, mentre la Cancelliera Merkel prosegue nel suo atteggiamento ambiguo verso un possibile salvataggio della Grecia”.
Quella appena iniziata si prospetta essere una nuova ottava in fermento per l’Europa, sopratutto per la Grecia. Questa settimana potrebbe infatti essere fondamentale per il futuro di Atene, che attende una nuova visita della cosiddetta “Trojka” (Fmi-Bce-Ue) alla ricerca di rassicurazioni circa ulteriori misure di austerità. Non solo, il Fmi studia le prossime mosse per evitare la propagazione del contagio ad altri Paesi.