Ftse Mib vicino ai 21.000 punti, analisi tecnica su Banco Bpm e Intesa Sanpaolo
Prevale la cautela su Piazza Affari e le principali Borse europee, sui timori per la questione commerciale tra Stati Uniti e Cina, a cui si aggiungono quelli per la crescita globale. In particolare, gli investitori guardano con una certa preoccupazione l’evoluzione della curva dei tassi negli Usa. Il rendimento dei Treasury statunitensi a 10 anni è inferiore a quello dei titoli a 2 anni e il divario continua a crescere. Si tratta dell’’inversione peggiore dal 2007. L’ultima volta che l’inversione ha caratterizzato questa parte della curva dei rendimenti è stata nel dicembre del 2005, due anni prima della crisi finanziaria e della recessione.
Ftse Mib
Oggi giornata cruciale per la crisi politica in Italia. Questa sera si concluderà al Quirinale il secondo e ultimo giro di consultazioni per verificare le condizioni per formare un nuovo governo. Si guarda in particolare alla possibile alleanza tra il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle. Una ipotesi che piacerebbe al mercato.
Tornando al grafico, l’indice italiano cerca di risollevarsi dopo aver esibito venerdì scorso una seduta a forte volatilità, in scia alle altre piazze europee. I 21.000 punti dunque si è confermata essere una resistenza di breve che in questo momento è sotto pressione. Quindi il primo segnale positivo in termini di sentiment sarà sulla chiusura (meglio settimanale) sopra 21.000 punti. In tal caso, i successivi target si collocano a 21.500 e 22.000 punti. Al ribasso, invece, rimane i 20.000 punti il supporto più importante che se infranto aprirebbe verso i 19.600 punti, dove giace il ritracciamento di Fibonacci del 61,8% di tutto l’up trend avviato a fine dicembre 2018.
Per chi volesse operare sul Ftse Mib con certificati a leva long, si potrebbe considerare per esempio il Turbo Long con ISIN: NL0013491830. In alternativa chi ha view ribassista può operare con questo Turbo Short ISIN: NL0013492325.
Banco Bpm
Il titolo del gruppo bancario non è ancora riuscito a recuperare la candela short day ad alta volatilità e volumi dello scorso 19 luglio che ha comportato anche la rottura del supporto a 1,83 euro, livello testato più volte e che ora rappresenta il primo ostacolo importante per proseguire al rialzo. Su RSI c’è un tentativo di recupero della ex trend line rialzista costruita sull’oscillatore.
Se ciò accedesse, insieme al break della resistenza a 1,83 euro, Banco Bpm avrebbe tutte le carte in regola per tornare sopra 1,9 euro (area dove passa la media mobile 200 periodi) e mettere nel mirino i 2 euro. Al ribasso, invece, la rottura del supporto di breve a 1,73 euro potrebbe provocare una graduale discesa verso i minimi dell’anno a 1,58 euro.
Per chi volesse operare su Banco Bpm con certificati a leva long, si potrebbe considerare per esempio il Turbo Long con ISIN: NL0013493638. In alternativa chi ha view ribassista può operare con questo Turbo Short ISIN: NL0013493737.
Intesa Sanpaolo
Quadro grafico in miglioramento per il titolo del gruppo bancario che, dopo aver superato lo scorso 19 agosto la resistenza a 1,884 euro, tenta di riavvicinarsi a quota 2 euro. Questo è il primo target importante data la presenza della media mobile 200 periodi. Sopra tale livello il target importante è la resistenza statica collocata a 2,1115 euro, dove passa anche la trend line ribassista di lungo periodo costruita sui massimi di maggio 2018 e maggio 2019.
In caso di superamento di questa area di prezzo avremmo un segnale di sentiment importante con target 2,193 e area 2,3 euro. Al ribasso invece il primo supporto è quello a 1,884 euro, che in caso di rottura provocherebbe un’accelerazione dei prezzi verso 1,803 euro.
Per chi volesse operare su Intesa Sanpaolo con certificati a leva long, si potrebbe considerare per esempio il Turbo Long con ISIN: NL0013494537. In alternativa chi ha view ribassista può operare con questo Turbo Short ISIN: NL0013494636.
