Ftse Mib vede nero: inizio maggio da incubo, Banco Bpm (-19%) guida caduta delle banche
Si sta materializzando un’altra seduta difficile per Piazza Affari che cede oltre l’1%, in linea con il pessimo umore delle altre principali Borse europee (il Dax tedesco cede l’1,55%). L’indice Ftse Mib viaggia sui minimi a oltre due mesi a quota 20.6039 punti. Spiccano i cali delle banche con -3% giornaliero per Banco BPM e UBi, -2% Unicredit complice anche l’aumento dello spread con tasso dei Btp ai massimi a 2 mesi e mezzo. L’indice guida di Piazza Affari è reduce dalla peggiore settimana da inizio anno che ha visto i corsi azionari scendere di oltre il 3%, primo vero segnale di debolezza dopo 4 mesi di convinta risalita delle azioni.
A pesare è soprattutto la questione dazi, ma non solo. In Italia si acuiscono le tensioni all’interno del governo e gli investitori guardano con preoccupazione soprattutto alla finanza pubblica con le dichiarazioni del vice premier Matteo Salvini sul possibile sforamento del tetto del 3% di deficit che sembrano presupporre un nuovo muro contro muro con l’Ue.
Banco Bpm giù del 19% da inizio mese, male tutte le banche
Da inizio maggio l’indice Ftse Mib segna già un calo del 5,6% circa, con saldi negativi in 6 delle ultime 8 sedute. La prima parte di maggio sta penalizzando soprattutto le banche, che settimana scorsa non hanno scaldato gli investitori con i conti del primo trimestre nonostante le big Unicredit e Intesa abbiano riportato profitti sopra le attese.
La maglia nera in Borsa in questo primo scorcio di maggio va a Banco Bpm con un tonfo di circa il 19%, seguita a ruota da Finecobank (-17%); ribassi a doppia cifra anche per STM e Unicredit con cali vicini al 12%; se ferma a -9,5% per passivo di Saipem, -9% Intesa Sanpaolo e -8% circa UBI Banca e Bper.
Correzione era nell’aria, possibile stop discesa in area 20.300 pti (analisti)
Già da diverse settimane di ipotizzava una correzione sui mercati alla luce dei rialzi a doppia cifra dei primi 4 mesi dell’anno, con il Ftse Mib che era arrivato a segnare un eloquente +20% ytd. Adesso il Ftse Mib si posiziona il 15% circa sotto i massimi a 52 settimane del 15 maggio 2018, mentre è sopra del 15,5% circa dai minimi toccati il 27 dicembre 2018.
“Il tema dazi sembrava già archiviato in maniera positiva dal mercato, ma in realtà il Tweet di Trump di Domenica 5 maggio ha rialzato il polverone”, argomenta Pietro Di Lorenzo, analista e fondatore di SOS Trader. Sul mercato italiano sono scattate prese di profitto su alcune blue chips dopo risultati deludenti e contemporaneamente retrocedono i titoli a maggior capitalizzazione (come Eni, Intesa, Unicredit). “Lo storno era nell’area e assolutamente fisiologico dopo 80 sedute a tutta birra – rimarca Di Lorenzo – . L’area di arrivo di questo movimento potrebbe essere in area 20.300 punti con la chiusura del gap del 25 Febbraio”.
“I cali della scorsa settimana sui listini mondiali sono ancora inquadrabili come fisiologici e necessari dopo lo sprint dei primi quattro mesi dell’anno. Anzi, siamo convinti che i mercati possano scendere ancora di un 3% circa senza rovinare troppo i piani di una prosecuzione del rally”, rimarcava Vincenzo Longo, market strategist di IG, prima della giornata odierna.