Ftse Mib cade sotto i 17mila punti, Enel in crisi sotto i 6 euro e -30% dai top. FCA paga scotto dividendo
Vendite anche oggi a Piazza Affari con l’umore dei mercati che nelle ultime 48 ore è tornato fortemente negativo. Prima il discorso di Fauci al Congresso, in cui ha dichiarato che un apertura affrettata potrebbe produrre un rinvio della ripresa economica, poi ieri quelle di Powell che hanno dipinto un outlook alquanto incerto spingendo al ribasso Wall Street.
Il Ftse Mib stamattina, dopo la prima ora e mezza di contrattazioni, cede oltre l’1% scivolando sotto i 17 mila punti, dando seguito al calo di oltre il 2% della vigilia. Permangono i timori legati a Covid-19, soprattutto dopo i nuovi casi di contagio che si sono manifestati in alcuni paesi a seguito dell’allentamento delle misure di contenimento. Pesa in tal senso l’avvertimento dell’OMS che COVID-19 potrebbe non andare mai via che rende la prospettiva di una soluzione rapida della crisi assai improbabile.
Ieri il mercato è indietreggiato ulteriormente dopo che Jerome Powell ha chiuso all’ipotesi di tassi di interesse negativi (“non è uno strumento a cui stiamo guardando” sono state le parole di Powell) e ha anche posto l’accento su come l’outlook economico sia molto incerto. Il calo di attività è “eccezionalmente brusco” e la ripresa dovrebbe partire nella seconda parte dell’anno, ma sarà graduale e incerta, rallentata dalla chiusura di migliaia di piccoli business.
“Powell ha dipinto un quadro deprimente, indicando una recessione che potrebbe essere peggiore di qualsiasi altra dopo la Seconda Guerra Mondiale”, rimarcano gli esperti di IG nella loro Morning Call.
Guardando a oggi, le richieste di disoccupazione dagli Stati Uniti rappresentano l’evento principale della giornata. Relativamente a Piazza Affari, prosegue a ritmo spedito la stagione delle trimestrali con l’arrivo oggi dei conti di Banca Generali, Avio, Fincantieri, Mondadori, Saras, Unipol e UnipolSai.
Unicredit cade ancora, Enel sotto muro dei 6 euro
Tra le big di Piazza Affari continua il momento difficile del settore bancario. Unicredit in avvio è arrivata a cedere oltre il 3% a 6,23 euro (nuovo minimo storico) per poi risalire in area 6,33 con un calo comunque di oltre l’1%. Reduce dai minimi storici anche Bper che tenta di risalire con +1,5% a 2,06 euro.
Male anche ENEL, titolo di maggior peso di tutto il listino, che cede l’1,8% allungando sotto il muro dei 6 euro sui minimi a tre settimane. Dai massimi del 19 febbraio a 8,57 euro, l’utility ha perso oltre il 30% del proprio valore.
FCA digerisce l’addio alla cedola ordinaria
Male Fca a -1,55% a quota 7,26 euro dopo che congiuntamente con Psa ha deciso di non distribuire un dividendo ordinario nel 2020. Il consiglio di amministrazione di Fca e il consiglio di Gestione di Peugeot hanno ciascuno deciso oggi di non distribuire nel 2020 un dividendo ordinario (del valore complessivo di 1,1 mld di euro) a valere sull’esercizio 2019, alla luce dell’impatto dell’attuale emergenza dovuta al Covid-19. Fca e Psa confermano invece che le attività in preparazione della fusione 50/50 delle loro attività procedono positivamente.
L’addio al dividendo ordinario era atteso dagli analisti, che invece vedono la fusione andare in porto con il mantenimento per i soci di FCA del pagamento del dividendo straordinario di 5,5 mld.
Sprint di Saipem
Saipem si muove invece in buon rialzo con un rally di +2%. Il titolo del gruppo dei servizi petroliferi beneficia della nuova commessa in Nigeria. Saipem, in joint venture con Daewoo E&C Co. e Chiyoda Corporation (SCD JV), si è aggiudicata da parte di Nigeria LNG Limited i contratti per l’ingegneria, l’approvvigionamento e la realizzazione del progetto Nigeria LNG Train 7 da eseguire sull’isola di Bonny in Nigeria.Il valore complessivo dell’intero progetto va oltre 4 miliardi di dollari, con la quota di Saipem pari a circa 2,7 miliardi.
Diasorin ritraccia dai massimi
Tra gli altri titoli ritraccia Diasorin (-1,33% a 170,2 euro) reduce dal balzo di ieri ai nuovi massimi storici in scia a i conti trimestrali oltre le attese con ricavi in crescita a 174,6 milioni. Sui test sierologici legati a Covid-19, la cui distribuzione è iniziata nell’ultima settimana di aprile, la società punta ad aumentare la capacità produttiva da 5 a 10 milioni di test al mese. Equita ha alzato del 22% in media le stime di EPS 2020-2022 e il prezzo obiettivo è passato a 143 euro (+44% rispetto al precedente, con rating hold).
In calo Atlantia (-1,6%) che ha diffuso i dati aggiornati di traffico al 10 maggio. ASPI registra un -39% YTD, mentre per Abertis la Spagna e la Francia sono a -35%. Nella prima settimana dopo il lockdown in Italia il calo rimane significativo a -57%, rispetto al -70% delle settimane precedenti.
(notizia aggiornata alle 10:38)