Notizie Notizie Italia Piazza Affari sbanda vistosamente, minimi storici per due banche del Ftse Mib. Nuovi record per Diasorin (+49% Ytd)

Piazza Affari sbanda vistosamente, minimi storici per due banche del Ftse Mib. Nuovi record per Diasorin (+49% Ytd)

13 Maggio 2020 17:41

Giornata molto negativa per  Piazza Affari nonostante il calo dello spread. Il Ftse Mib si è accodato al cattivo umore dei mercati chiudendo a 17.183 (-2,14%) con banche e galassia Agnelli in forte affanno. Sul mercato restano i timori legati a Covid-19, soprattutto dopo i nuovi casi di contagio che si sono manifestati in alcuni paesi a seguito dell’allentamento delle misure di contenimento. Inoltre, Wall Street non ha accolto con favore le parole di Jerome Powell. Il presidente della Fed ha chiuso all’ipotesi di tassi di interesse negativi (“non è uno strumento a cui stiamo guardando” sono state le parole di Powell) e ha anche posto l’accento come l’outlook economico sia molto incerto.

Asta Btp non basta

In Italia focus sull’approvazione del Decreto Rilancio al vaglio oggi del CdM. Buoni riscontri dall’asta di Btp con il collocamento del massimo dell’ammontare previsto (9 miliardi di euro). Domanda sostenuta in particolare per il Btp triennale che era quello di maggior peso specifico e per le scadenze più lunghe (Btp 2035 e 2040). “Gli investitori hanno pagato in maniera significativa i titoli a lunga scadenza, circa un quarto di punto, elemento che sta creando un certo rally lungo la curva. La forte richiesta è legata molto al fatto che il rischio di assistere a un taglio del rating, che avrebbe fatto perdere all’Italia lo scettro di Investment Grade, è ormai alle spalle”, rimarca Flavio Carpenzano, senior investment strategist di AllianceBernstein.

Esito dell’asta che ha favorito un restringimento consistente dello spread tornato ampiamente sotto i 235 pb.

Unicredit precipita ai nuovi minimi storici

In difficoltà oggi il settore bancario con Unicredit a guidare i ribassi: il titolo del gruppo di piazza Gae Aulenti è arrivato a cedere in chiusura il 3,85% segnando i nuovi minimi storici di chiusura a 6,40 euro. Minimi storici anche per Bper (-3,33% a 2,03 euro), che si conferma peggior titolo Ytd con oltre -54%.

Male anche UBI Banca (-3,8%). Ieri l’antitrust ha avviato un‘istruttoria sull’OPS di Intesa Sanpaolo su UBI. L’Autorità andrà a verificare i possibili effetti sulle dinamiche concorrenziali nei mercati bancari, finanziaria e assicurativi nazionali e locali.

Ha limitato il calo a -1,91% il titolo Intesa Sanpaolo (-0,xx) nonostante Fitch abbia ridotto il rating a lungo termine senior preferred (unsecured) di Intesa Sanpaolo a ‘BBB-‘ da ‘BBB’, con outlook stabile. Declassamento analogo per UniCredit, UBI e Mediobanca. Decisione legata al declassamento del rating dell’Italia comunicato lo scorso 28 aprile.

Diasorin mette il turbo

Regina di giornata è stata Diasorin con +7,48%, che rafforza così la sua posizione come miglior titolo del Ftse Mib da inizio anno (oltre +49%). Il titolo ha chiuso sui nuovi massimi storici a 172,5 euro sotto la spinta dei conti del primo trimestre 2020, chiuso con un utile netto in calo a 37,7 milioni (-6,6%). L’ebitda risulta in contrazione a 64,5 milioni (-4,5%). Il gruppo di Saluggia ha riportato un fatturato di 174,6 milioni (+2,3%) sotto la spinta delle vendite di diagnostica molecolare (+47,9% a tassi di cambio costanti) e anche dell’apporto del lancio a fine marzo in Europa e Stati Uniti del test per la diagnosi rapida del Covid-19 e all’aumento del fatturato del test per l’influenza soprattutto nel mercato americano. Diasorin ha ritirato la guidance 2020.

Male oggi la galassia Agnelli con Exor arrivata a cedere oltre il 7% dopo che è saltato l’accordo con Covea per la cessione di PartnerRe (compagnia di riassicurazione con sede alle Bermuda interamente di proprietà di Exor). Giornata negativa anche per FCA che ha chiuso a -2,85% sotto i 7,4 euro.

Ferragamo tiene dopo trimestrale debole

Seduta altalenante per Salvatore Ferragamo che alla fine ha chiuso sulla parità. Il gruppo ha evidenziato una perdita di 41 milioni di euro rispetto agli 11 milioni di euro del primo trimestre 2020. L’ebitda del trimestre è stato di 12 milioni di euro (-82,2%), mentre il risultato operativo (EBIT) è negativo per 36 milioni di euro rispetto ai 21 milioni di euro del primo trimestre 2019. Secondo Credit Suisse, la maison fiorentina paga lo svantaggio competitivo dovuto all’alta esposizione al turismo”. Gli analisti della casa d’affari elvetica vedono le vendite organiche 2022 di Ferragamo ancora il 5% sotto i livelli del 2019 e hanno abbassato il prezzo obiettivo sul titolo a 8,4 euro (da 11 euro) confermando underperform.

Equita ha invece deciso, alla luce del -14% nell’ultimo mese del titolo (il peggiore nel settore), di rivedere al rialzo la raccomandazione su Ferragamo a hold in quanto il titolo tratta ora leggermente sotto il target price (rivisto a 11 euro dagli 11,2 precedenti). ” I messaggi sulla Cina sono rassicuranti e la cassa sotto controllo – rimarca la sim milanese – la visibilità sul settore resta bassa, e in particolare Ferragamo è un marchio in fase di transizione con maggiore esposizione al turismo (10% del fatturato nel travel retail)”.