Ftse Mib buca i 24mila e già guarda a target ambizioso dei top decennali. Poste Italiane prova a ripartire verso i massimi storici
Seduta in corsa per il Ftse Mib che aggiorna i massimi a oltre un anno e mezzo, in particolare da maggio 2018. Il listino milanese ha appena chiuso un 2019 da record con una performance vicina al +30%, risultato che l’indice non vedeva dal lontano 1998. Oggi i mercati azionari beneficiano dei segnali in arrivo da Stati Uniti e Iran che fanno intendere la mancanza della volontà di innescare un’escalation delle tensioni. L’euforia contagia anche Poste Italiane che sale di circa l’1% a 10,2 euro, mentre su Saipem si abbattono le vendite (-2,2% a 4,4 euro) in scia al forte ribasso del greggio.
Ftse Mib: di nuovo al test dei 24.000 punti
L’indice italiano ha provato in chiusura dello scorso anno il primo test importante della soglia psicologica dei 24.000 punti. Livello di resistenza di medio termine e di importanza non indifferente. Comprensibile dunque la fase di ritracciamento successiva al primo test, anche se con il cambio di direzione di ieri l’indice sembra aver ripreso vigore, riuscendo a rivedere quota 24.000 punti. Il quadro grafico rimane orientato al rialzo nel medio-lungo termine e la barriera dei 24.000 sembra destinata ad essere infranta con forza aprendo al target storico dei 24.500 punti, quest’ultimo livello che il Ftse Mib non vede dal lontano 2009. Al ribasso, il break della trend line rialzista costruita sui minimi di agosto e ottobre del 2019 potrebbe generare debolezza fino a 23.000 e 22.330 punti. Un segnale negativo per l’indice si avrebbe solo sulla rottura in chiusura dei 22.330 punti.
Per chi volesse operare sul Ftse Mib con certificati a leva long, si potrebbe considerare per esempio il Turbo Long con ISIN: NL0014086316. In alternativa chi ha view ribassista può operare con questo Turbo Short ISIN: NL0014086472.
Poste: prossimo ostacolo 10,48 euro
Il titolo cerca di riprendersi dalla fase di debolezza avviata sostanzialmente nella seconda parte dello scorso novembre dopo aver toccato i massimi storici a 11,26 euro. Dopo il doji del 6 gennaio al test dei 10 euro, Poste Italiane è rimbalzata sostenuta da volumi e volatilità, mettendo nel mirino la resistenza collocata a 10,48 euro. Solo con il superamento deciso di tale livello il titolo potrebbe tentare l’assalto a nuovi record storici in area 11 euro. Al ribasso invece la fascia di prezzo tra la media mobile 200 periodi e il livello statico dei 9,55 euro rappresentano una zona di supporto molto importante, che se infranta, potrebbe innescare accelerazioni verso il basso con target 9 e 8,43 euro.
Per chi volesse operare su Poste Italiane con certificati a leva long, si potrebbe considerare per esempio il Mini Long con ISIN: NL0013878077. In alternativa chi ha view ribassista può operare con questo Mini Short ISIN: NL0013682636.
Saipem: rifiata dopo il recente rally
Il titolo del gruppo attivo nell’Oil&Gas ha compiuto una grande prova di forza lo scorso mese. In un solo colpo Saipem ha infranto in gap up il 50% di Fibonacci a 4,3 euro (di tutto il downtrend avviato a ottobre 2018) e la media mobile 200 periodi. Si interrompe, per il momento, il rimbalzo avviato agli inizi di dicembre dopo il retest del 38,2% di Fibonacci in area 4 euro. Questo è un livello di supporto importante data la presenza della trend line rialzista di medio periodo costruita sui minimi di dicembre 2018 e dicembre 2019. In tale scenario, il prossimo ostacolo al rialzo per Saipem è il 61,8% di Fibonacci a 4,58 euro. Il superamento di tale livello potrebbe aprire la strada verso i successivi target posizionati a 4,73 e 5 euro. Invece, il break deciso della zona di supporto che abbiamo descritto prima in area 4 euro potrebbe provocare un segnale di debolezza con target 3,83 e 3,47 euro.
Per chi volesse operare su Saipem con certificati a leva long, si potrebbe considerare per esempio il Mini Long con ISIN: NL0013647456. In alternativa chi ha view ribassista può operare con questo Mini Short ISIN: NL0013647514.