Forex: la revisione del Pil Usa spinge l’avversione al rischio
L’eurodollaro ritraccia dopo i dati relativi la crescita Usa. Dopo aver toccato un massimo di seduta a 1,3568 dollari, la moneta unica nel corso della seconda parte è stata penalizzata dall’aggiornamento relativo il Pil Usa del 3° trimestre. Il ritorno dell’avversione al rischio ha annullato il rimbalzo dei mercati e spinto al ribasso la moneta unica, che in questo momento scambia a 1,3515 dollari. Tonico invece l’incrocio con lo yen, che si attesta a 104,13, e quello con la sterlina, a 0,8648.
Secondo i dati diffusi dal Dipartimento del Commercio, nel terzo trimestre la crescita statunitense si è attestata al 2%, mezzo punto percentuale in meno rispetto alla stima flash ed al consenso. Il dato trimestrale sui consumi personali ha evidenziato un +2,3%, contro il +2,4% dell’ultima rilevazione, mentre gli investimenti dal +16,3% inizialmente stimato hanno messo a segno un +14,8%. In calo anche le scorte (dai +39,1 miliardi del Q2 a -8,5 miliardi) e gli utili societari (da 61,2 a 39,8 miliardi).
E sempre restando negli Stati Uniti, ieri Standard & Poor’s e Moody’s hanno precisato che il mancato accordo della supercommissione bipartisan sui 1.200 miliardi di dollari di tagli al bilancio federale non comporterà un taglio del rating. Fitch ha invece ribadito che il fallimento delle trattative potrebbe condurre ad una revisione dell’outlook a “negativo”.
Per quanto riguarda le questioni europee, la stessa Fitch ha dichiarato che il nuovo esecutivo spagnolo dovrà mettere in campo nuove misure di consolidamento se vuole riuscire a centrare gli obiettivi fissati nel programma di stabilità. Oggi il Paese iberico ha collocato titoli a 3 e 6 mesi per 2,98 miliardi di euro. Il rendimento del trimestrale è salito dal 2,292% registrato nell’asta dello scorso 25 ottobre al 5,11 per cento mentre il dato relativo il titolo a sei mesi si è attestato al 5,227%, contro il 3,302% del mese scorso.