Forex: la “forte vigilanza” della Bce non basta, euro in calo
Euro in calo nonostante Trichet. Come da attese oggi la Banca centrale europea ha confermato il costo del denaro all’1,25% e ribadito che le “pressioni al rialzo dell’inflazione” giustificano una “forte vigilanza sulla stabilità dei prezzi”. Ma nonostante le parole di Trichet abbiano sostanzialmente confermato che nella prossima riunione (luglio) la Banca centrale incrementerà il costo del denaro, la moneta unica quota in calo sul valutario.
Le vendite, segnalano alcuni operatori, sono dettate dalla sensazione che alla prossima stretta non ne seguiranno altre. Questo perché il n.1 dell’Eurotower nel tagliare al ribasso le stime di crescita per il 2012 ha delineato i contorni di una politica restrittiva meno aggressiva del previsto. Il cambio eurodollaro registra un calo dello 0,6% a 1,4505 mentre l’incrocio con la divisa nipponica si porta a 116,36.
Per il 2011 la banca centrale ha detto di attendersi una crescita economica all’1,2-2,3% (dall’1,3-2,1% precedente) mentre nel 2012 il dato è visto nel range 0,6-2,8% (da 0,8-2,8%). L’inflazione è invece pronosticata al 2,5-2,7% nell’anno corrente (da 2-2,6%) ed all’1,1-2,3% l’anno prossimo (1-2,4%).
Il biglietto verde guadagna terreno anche contro lo yen, riportando il cross sopra quota-80 a 80,220. Christopher Beauchamp di IG Markets rileva come la risalita dello usdjpy è attribuibile all’ammonimento arrivato da John Lipsky del Fmi, che ha detto “che il Fondo è pronto ad intervenire nuovamente se lo yen dovesse rafforzarsi ancora”. La lettura finale relativa il prodotto interno lordo giapponese del primo trimestre ha evidenziato una flessione annualizzata del 3,5%, rispetto al -3% atteso.
Dal fronte macro statunitense peggiore delle attese il dato relativo le nuove richieste di sussidio, salite la scorsa di mille unità a 427 mila. Gli analisti avevano pronosticato una contrazione a 415 mila. Gli analisti sono stati colti di sorpresa anche dal calo del disavanzo commerciale a 43,7 mld di dollari (consenso -48,9 mld) e dal +0,8% mensile registrato dalle scorte all’ingrosso (+1% m/m).
Costo del denaro confermato anche da parte della Bank of England, che per il ventisettesimo mese consecutivo ha ribadito il tasso di riferimento allo 0,5%. Stabile a 200 mld di sterline il piano di acquisto di asset. Il pound scambia a 0,8859 contro euro ed a 1,6370 dollari.