Forex: attesa per conference G7 e Bce di domani, l’aussie non paga nuovo taglio tassi
Decelerazione a metà mattinata per l’euro che viaggia sui minimi intraday a quota 1,242 dopo che ieri si era riportato sopra la soglia di 1,25 dollari. i mercati guardano con attenzione a quello che potrebbe uscire dalla conference call tra i rappresentanti dei Paesi del G7 prevista per oggi e che verterà sulla crisi dell’eurozona. “La conference callo di oggi è la testimonianza che si continua a cercare una soluzione: gli investitori stanno tornando a comperare, infatti, anticipando così le prossime mosse collettive delle banche centrali”, commenta Ben Taylor, Sales Trader di CMC Markets.
Intanto è partito il conto alla rovescia in vista della riunione della Bce di domani che potrebbe riservare qualche sorpresa. Diverse le ipotesi sul tappeto, da un nuovo LTRO, a un taglio dei tassi, fino a un corridoio dei tassi modificato. “Rimane il fatto – commentano gli analisti di FXCM – che è palese come la maggior parte degli operatori si aspetti qualcosa da domani e se un nulla di fatto su tutti i fronti dovesse essere confermato, potremmo assistere a una nuova perdita di valore da parte della moneta unica europea”. Vincenzo Longo di IG Markets Italia pone l’accento poi sull’esito degli ultimi dati economici, rilevando che “dopo il rallentamento dell’inflazione, anche l’indice dei prezzi alla produzione inizia a decelerare in maniera vistosa” e evidenziando che “tutto ciò favorisce il taglio dei tassi da parte della Bce”. E oggi è arrivato un altro riscontro negativo con le vendite al dettaglio dell’eurozona scese dell’1% m/m ad aprile. Le attese erano per un calo dello 0,1%.
Limita le perdite oggi il dollaro australiano a 0,9732 dollari nel giorno del nuovo taglio dei tassi da parte della Reserve Bank of Australia, decisione è in linea con quanto previsto dagli analisti. I tassi sono scesi di un quarto di punto percentuale al 3,5%. Il governatore della banca centrale australiana ha sottolineato come tale decisione sia finalizzata a sostenere la crescita economica del Paese visti i recenti rallentamenti evidenziati dalle statistiche macroeconomiche conseguenza del clima di incertezza su scala globale.