Fondazione Mps: Clarich spera non serva un aumento per Mps, 3 mld da azioni responsabilità
“Ci auguriamo che non si ponga l’ipotesi di un nuovo aumento di capitale in caso di andamento negativo degli stress test. Ma faremo una valutazione se il problema si presenterà”. Così Marcello Clarich, presidente della Fondazione Mps, in occasione del suo intervento alla festa dell’Unità di Siena conclusosi ieri. “E’ tutto da vedere se ci sarà bisogno di altri fondi nel breve periodo”, ha aggiunto Clarich, “quel che è certo è che il patrimonio (il cui mantenimento è stato definito dallo stesso presidente dell’ente ‘la nostra linea Maginot’) non può essere investito in un unico asset, le azioni Mps, perché questo vuol dire mettere a rischio il patrimonio”.
Clarich ha ricordato che la lezione del passato è un insegnamento perché certe decisioni, nel tentativo di mantenere il numero magico del controllo della banca, ha procurato conseguenze non previste che hanno portato all’indebolimento del rapporto tra la stessa Banca e la Fondazione”. E ancora: “La Fondazione ha bisogno di conservare e gestire bene il patrimonio perché sarebbe un peccato mortale se il patrimonio residuo fosse ancora diminuito. Oggi la Fondazione è il quinto socio della banca, ieri eravamo il primo assoluto, e noi, nei limiti del possibile, dobbiamo non rompere il filo esile che collega la Fondazione alla banca“.
Clarich ha poi annunciato che la Fondazione Mps chiederà, con le azioni di responsabilità fin qui promosse, circa 3 miliardi di euro nel complesso. L’ente ha già approvato azioni responsabilità nei confronti di ex amministratori, consulenti e alcune banche finanziatrici per le operazioni del 2008 e del 2011. “Se c’è una speranza di aumentare il patrimonio della Fondazione in tempi medi – ha spiegato Clarich – questa è l’azione di responsabilità. Come si fa a pensare che noi rinunciamo al buio? Anche se avremo una possibilità su mille andremo fino in fondo”. Proprio ieri Clarich ha incontrato a Milano il professor Giorgio De Nova, legale che segue le azioni di responsabilità, per fare il punto sulle cause.
Il numero uno dell’ente è poi convinto che un rafforzamento del patto di sindacato sia indispensabile: “Con il 2,5% che facciamo? O troviamo alleanze o rischiamo di essere marginalizzati”, riferendosi al patto di sindacato che ora lega la Fondazione con Btg Pactual e Fintech, che insieme detengono il 9% di capitale di Mps.