Fiat: i recessi si fermano a 463,6 milioni di euro, prosegue la fusione con Chrysler
Fiat in moderato calo a Piazza Affari dopo aver diffusi i dati ufficiali sul recesso. Il titolo sul Ftse Mib al momento segna un ribasso dello 0,46% a 7,545 euro. Una nota pubblicata questa mattina dal Lingotto comunica che il diritto di recesso connesso alla fusione di Fiat Spa in Fiat Investments Nv è stato esercitato per 60.002.027 azioni, pari a un controvalore complessivo di 463.635.662,63 euro al valore di liquidazione di 7,727 euro per azione, sotto la soglia quindi dei 500 milioni posta come condizione per l’operazione di fusione con Chrysler.
Fiat aveva già reso noto nei giorni scorsi che l’importo complessivo delle richieste di rimborso degli azionisti sarebbe stato inferiore ai 500 milioni di euro. La fusione sarà quindi completata entro metà ottobre, mentre il 13 ottobre dovrebbe essere avviata la quotazione della nuova entità Fiat Chrysler Automobile a Wall Street.
Il gruppo automobilistico, nella nota odierna, ricorda che le azioni oggetto di recesso debbono essere offerte in opzione agli azionisti Fiat che non hanno esercitato il recesso al valore di liquidazione. L’offerta rimarrà aperta dal 5 settembre al 6 ottobre. “L’efficacia della fusione, prevista intorno alla metà del mese di ottobre 2014, e conseguentemente il pagamento del valore di liquidazione sono subordinati all’avveramento di talune condizioni sospensive, tra cui quella per cui l’esborso complessivo a carico della società per le eventuali opposizioni presentate dai creditori ai sensi di legge e per i recessi, nell’ipotesi in cui le azioni oggetto di recesso non dovessero essere collocate, non ecceda l’importo complessivo di 500 milioni di euro”.
“Qualora – prosegue la nota – all’esito di tale procedura il prossimo 6 ottobre residuassero azioni non collocate, la società potrà a propria discrezione procedere al loro collocamento mediante offerta in Borsa al valore di liquidazione, con il solo vincolo per cui l’offerta, se effettuata, dovrà durare almeno un giorno e le azioni non acquistate decorsi 180 giorni dalla data in cui l’esercizio del diritto di recesso è stato comunicato dovranno, subordinatamente al verificarsi della fusione, essere acquistate dalla società risultante dalla fusione”.
Intanto è di ieri sera la notizia che l’amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, ha ceduto una parte delle 4.666.666 azioni Fiat ordinarie attribuitegli in forza del piano di stock grant deliberato dall’assemblea degli azionisti il 4 aprile 2012, al fine di fare fronte ad una parte degli oneri fiscali derivanti dalla assegnazione.