Notizie Rating Focus di Fitch sulle banche italiane: tagliato giudizio su Intesa e UniCredit

Focus di Fitch sulle banche italiane: tagliato giudizio su Intesa e UniCredit

18 Marzo 2013 18:40
Fitch non perde tempo e, dopo il downgrade del merito di credito sovrano annunciato lo scorso 8 marzo, taglia anche Intesa Sanpaolo e UniCredit. L’agenzia di rating, che a causa del risultato “inconcludente” delle elezioni del 24-25 febbraio aveva ridotto la valutazione sul nostro Paese, oggi ha annunciato di aver allineato il giudizio sulle due maggiori banche italiane portandolo a “BBB+” dal precedente “A-” con prospettive “negative”. Confermato a “F2” il rating di breve. 

Invariato a “BBB” il giudizio su Monte dei Paschi di Siena, Banco Popolare, Iccrea e Ubi Banca anche se l’outlook sulle prime due da “negativo” passa a “stabile”. La conferma è da ricondursi al fatto che a dispetto della minore capacità dell’Italia “di fornire supporto alle due banche -si legge nella nota emessa da Fitch- la propensione a sostenere il comparto resta alta”. Ridotta infine la valutazione, da “A” ad “A-“, su Agos Ducato e Banca Nazionale del Lavoro.

Su Intesa e UniCredit pesa il deterioramento del contesto macro
Il downgrade di Intesa Sanpaolo “riflette la view che il profilo creditizio della banca è strettamente legato a quello sovrano […] a causa dell’esposizione ai bond sovrani e al deterioramento del contesto macroeconomico“. “Quindi -continua il comunicato- il rating di Intesa Sanpaolo non può essere superiore a quello dell’Italia”. “Nonostante il moderato grado di diversificazione internazionale, il core business è italiano e rappresenta il primo driver per il rating”, riporta la nota.

Segno meno anche per il giudizio su Piazza Cordusio, “che a dispetto della significativa diversificazione geografica” presenta “una forte correlazione” con l’andamento dell’economia del Bel Paese.

Nel caso di Intesa, “la redditività della banca e la qualità degli asset rimarranno sotto pressione a causa dell’outlook negativo sull’andamento macro”, mentre la più internazionale UniCredit potrebbe, nel caso in cui il rating italiano dovesse essere tagliato nuovamente, “essere valutata un notch al di sopra del giudizio sovrano”.