Fmi riduce prospettive crescita globali. Recessione per Eurozona nel 2012
Il quadro complessivo mondiale si è deteriorato: la ripresa è in stallo e i rischi al ribasso si stanno intensificando. Motivi per cui il Fondo monetario internazionale (Fmi) ha deciso di ridurre le previsioni sull’andamento dell’economia globale 2012 e 2013. Un taglio preannunciato a inizio gennaio da Christine Lagarde direttore generale del fondo. Secondo l’istituto di Washington le problematiche maggiori sono nell’Eurozona che dovrà affrontare una “moderata recessione”.
Nell’aggiornamento del “World Economic Outlook”, l’istituto guidato da Christine Lagarde prevede un Prodotto interno lordo (Pil) mondiale al 3,3% quest’anno e al 3,9% per l’anno prossimo. Sforbiciata per l’Eurozona che è “l’epicentro delle difficoltà”. Secondo il rapporto del Fmi il Pil dell’area euro si contrarrà dello 0,5% nel 2012, (in calo rispetto alla precedente previsione snocciolata a settembre e pari all’1,6%), mentre l’anno prossimo tornerà a crescere dello 0,8%. E i mercati emergenti? La Cina registrerà per il 2012 un tasso di crescita dell’8,2% (dal precedente 9%) e dell’8,8% nel 2013.
E infine per gli Stati Uniti il Fmi conferma per quest’anno un pil all’1,8%, mentre l’anno prossimo la prima economia al mondo dovrebbe crescere del 2,2% rispetto alla precedente previsione del 2,5%.
Italia: Fmi vede due anni di recessione, Pil 2012 -2,2% e 2013 -0,6%
Tra i paesi che incassano il taglio maggiore: l’Italia e la Spagna. Per il Belpaese il Fondo Monetario Internazionale conferma le stime di crescita anticipate la scorsa settimana. Secondo l’istituto di Washington, il Pil italiano mostrerà una flessione del 2,2% nel 2012 (-2,5% rispetto alla stima precedente) e dello 0,6% nel 2013 (-1,1 punti percentuali in meno rispetto a quanto indicato in precedenza).
Il rapporto deficit/Pil è visto al 2,8% nel 2012 e al 2,3% nel 2013. Per quanto riguarda il rapporto debito/Pil l’istituto di Washington stima 125,3% per quest’anno e 126,6% per il prossimo.
Il rapporto deficit/Pil è visto al 2,8% nel 2012 e al 2,3% nel 2013. Per quanto riguarda il rapporto debito/Pil l’istituto di Washington stima 125,3% per quest’anno e 126,6% per il prossimo.
Tra i big europei il Pil della Germania salirà quest’anno dello 0,3% per tornare a un +1,5% nel 2013, mentre quello francese è visto a +0,2% quest’anno e a +1% l’anno prossimo.
L’istituto statunitense ribadisce la necessità di “restaurare la fiducia e mettere fine alla crisi dell’area euro”. “I policymakers europei devono mettere in atto tempestivamente un pacchetto di misure per ripristinare la fiducia e devono attuare le misure decise tra ottobre e dicembre durante i vertici che si sono tenuti nella zona euro”, si legge nel documento diffuso oggi.
L’istituto statunitense ribadisce la necessità di “restaurare la fiducia e mettere fine alla crisi dell’area euro”. “I policymakers europei devono mettere in atto tempestivamente un pacchetto di misure per ripristinare la fiducia e devono attuare le misure decise tra ottobre e dicembre durante i vertici che si sono tenuti nella zona euro”, si legge nel documento diffuso oggi.