Fmi: crescita anemica per le economie avanzate, rischi maggiori riguardano Usa ed Eurozona
Il Fondo Monetario Internazionale ha tagliato le stime di crescita per l’economia globale con una profonda revisione al ribasso soprattutto per quanto concerne le principali economie avanzate, mentre quelle emergenti sono viste crescere ancora con vigore. Il World Economic Outlook diffuso oggi vede l’economia crescere a livello globale del 4% annuo quest’anno e il prossimo. Le precedenti stime vedevano un progresso del 4,3% quest’anno e del 4,5% nel 2012.
“L’economia globale è in una nuova fase pericolosa – rimarca il Fmi – con l’attività globale che si è indebolita diventando più irregolare, la fiducia è fortemente diminuita di recente e i rischi al ribasso sono in crescita”. L’istituto di Washington rimarca la necessità di una forte e coordinata azione per evitare un decennio di crescita mancata per le economie avanzate. Nel dettaglio le stime per i Paesi avanzati sono di un progresso dell’1,6% quest’anno, lo 0,6% in meno rispetto a quanto stimato a giugno. Nel 2012 la crescita è vista nell’ordine dell’1,9%, ossia lo 0,7% sotto la precedente stima. Le economie emergenti invece cresceranno al ritmo del 6,4% e 6,1% nel 2011 e nel 2012 (-0,2% e -0,3% rispetto a precedenti stime).
Le stime contenute nel World Economic Outlook si basano su una serie di assunzioni: le autorità dell’eurozona saranno in grado di di contenere la crisi del debito dei Paesi periferici, gli Stati Uniti troveranno un “prudente equilibrio” tra il sostegno all’economia e il risanamento di bilancio nel medio termine; la situazione sui mercati finanziari non si deteriori ulteriormente. “Se le ipotesi non saranno soddisfatte – rimarca l’Fmi – la crescita globale sarà molto più bassa”.
I rischi maggiori riuguardano Usa ed Europa
Spicca il netto taglio delle previsioni per la prima economia del pianeta: gli Usa sono visti crescere dell’1,5% quest’anno, ossia l’1% in meno rispetto a quanto stimato in precedenza; nel 2012 la crescita degli States è vista a +1,8% (lo 0,9% in meno rispetto a precedente stima). “Il nuovo American Jobs Act dovrebbe fornire a breve termine il necessario sostegno all’economia – sottolinea l’istituto guidato da Christine Lagarde – ma deve essere affiancato con un forte piano fiscale a medio termine che aumenti le entrate”.
Per l’area euro la crescita dovrebbe attestarsi all’1,6% quest’anno (-0,4% rispetto a stima di giugno) e all’1,1% nel 2012 (-0,6% rispetto a stima di giugno). L’Fmi ritiene che la Bce dovrà ricorrere a un taglio dei tassi nel caso aumentino le pressioni al ribasso su crescita e inflazione.
Per l’area euro la crescita dovrebbe attestarsi all’1,6% quest’anno (-0,4% rispetto a stima di giugno) e all’1,1% nel 2012 (-0,6% rispetto a stima di giugno). L’Fmi ritiene che la Bce dovrà ricorrere a un taglio dei tassi nel caso aumentino le pressioni al ribasso su crescita e inflazione.
Crescita quasi nulla per l’Italia, preoccupa allargamento spread
Netto taglio delle stime sull’Italia. Il World Economic Outlook diffuso oggi dall’istituto di Washington vede il nostro Paese crescere solo dello 0,6% quest’anno (dall’1% stimato in precedenza) e dello 0,3% nel 2012 (+1,3% la precedente stima). La nota del Fmi sottolimnea gli sforzi compiuti dall’Italia per perseguire l’obiettivo del pareggio di bilancio nel 2013, ma desta preoccupazione l’allargamento del premio al rischio che caratterizza i titoli di stato italiani.
Netto taglio delle stime sull’Italia. Il World Economic Outlook diffuso oggi dall’istituto di Washington vede il nostro Paese crescere solo dello 0,6% quest’anno (dall’1% stimato in precedenza) e dello 0,3% nel 2012 (+1,3% la precedente stima). La nota del Fmi sottolimnea gli sforzi compiuti dall’Italia per perseguire l’obiettivo del pareggio di bilancio nel 2013, ma desta preoccupazione l’allargamento del premio al rischio che caratterizza i titoli di stato italiani.