Nuovo piano Usa: Obama annuncia più tasse per i ricchi e tagli alla difesa
Se l’Europa piange, gli Stati Uniti certamente non ridono.
E’ con questa premessa che il presidente degli Usa, Barack Obama, ha presentato ieri la nuova manovra allo studio da parte di Washington che prevede, come punti focali, un progressivo aumento della tassazione per i più ricchi e le grandi società oltre a un ingente piano di tagli alla spesa che andranno a colpire, in particolare, esercito e difesa.
E’ con questa premessa che il presidente degli Usa, Barack Obama, ha presentato ieri la nuova manovra allo studio da parte di Washington che prevede, come punti focali, un progressivo aumento della tassazione per i più ricchi e le grandi società oltre a un ingente piano di tagli alla spesa che andranno a colpire, in particolare, esercito e difesa.
Più tasse per ricchi e grandi corporation
Obama ha proposto un piano per ridurre il deficit federale di circa 3.600 miliardi di dollari entro i prossimi dieci anni. Un programma senza dubbio ambizioso ma che si è reso indispensabile alla luce dell’andamento del deficit statale e dell’acuirsi della crisi internazionale. In particolare il presidente ha concentrato il suo intervento sul concetto di equità fiscale preannunciando di volersi focalizzare sulla tassazione delle grandi corporation: nel mirino le detrazioni e i benefici fiscali di cui hanno goduto fino ad oggi e che hanno consentito ai maggiori gruppi industriali di godere di privilegi evidentemente non più sostenibili rispetto alle classi meno abbienti.
Una parte significativa dei nuovi interventi si concentrerà sui tagli alla spesa. In particolare il ritiro da Afghanistan e Iraq dovrebbe garantire risparmi per oltre 1100 miliardi di dollari, mentre dal capitolo sanità arrivare altri 580 miliardi.
Obama ha proposto un piano per ridurre il deficit federale di circa 3.600 miliardi di dollari entro i prossimi dieci anni. Un programma senza dubbio ambizioso ma che si è reso indispensabile alla luce dell’andamento del deficit statale e dell’acuirsi della crisi internazionale. In particolare il presidente ha concentrato il suo intervento sul concetto di equità fiscale preannunciando di volersi focalizzare sulla tassazione delle grandi corporation: nel mirino le detrazioni e i benefici fiscali di cui hanno goduto fino ad oggi e che hanno consentito ai maggiori gruppi industriali di godere di privilegi evidentemente non più sostenibili rispetto alle classi meno abbienti.
Una parte significativa dei nuovi interventi si concentrerà sui tagli alla spesa. In particolare il ritiro da Afghanistan e Iraq dovrebbe garantire risparmi per oltre 1100 miliardi di dollari, mentre dal capitolo sanità arrivare altri 580 miliardi.
Crescono le tensioni tra democratici e repubblicani
La proposta del presidente è in linea con quanto richiesto dai democratici e con quanto preannunciato nella scorsa settimana nell’American Jobs Act. Mosse che inevitabilmente torneranno ad acuire i contrasti già evidenziati con il partito dei repubblicani, a loro volta sempre più intransigenti verso le decisioni dell’amministrazione Obama.