Notizie Notizie Italia Finmeccanica: taglio di S&P’s a junk, per analisti darà la spinta al piano cessioni

Finmeccanica: taglio di S&P’s a junk, per analisti darà la spinta al piano cessioni

21 Gennaio 2013 10:38

Finmeccanica paga a Piazza Affari il downgrade a junk giunto venerdì da Standard & Poor’s. Le azioni della società di Piazza Monte Grappa, in rosso fin dai primi scambi, al momento cedono l’1,90% a 4,866 euro.

L’agenzia statunitense ha ridotto il Corporate Credit Rating di lungo termine del gruppo italiano portandolo da “BBB-” con outlook negativo a “BB+” con outlook stabile. La bocciatura, hanno spiegato gli analisti, riflette la convinzione che Finmeccanica difficilmente nel breve termine riuscirà a conseguire un profilo di rischio finanziario coerente con la valutazione BBB-. Pesa in particolare il prolungarsi dei tempi relativi all’esecuzione del piano di dismissioni. Nel 2012, Finmeccanica ha completato solo la vendita del 14% di Avio e questo, a detta degli esperti, non è sufficiente per conseguire un marcato miglioramento del profilo di rischio.

Finora, ha fatto notare Equita nel report odierno, sono stati realizzati 260 milioni su un target di 1 miliardo entro fine 2012. “Pur non avendo significativi impegni di rifinanziamento nel breve è una notizia negativa”, ha commentato la Sim milanese, mantenendo il giudizio hold con target price a 4,4 euro.

Come è negativa per Intermonte (rating buy e target price a 5,6 euro) anche se per il broker il downgrade darà una spinta al processo di vendita degli asset no core, tra cui principalmente Ansaldo Energia per la quale le offerte vincolanti sono attese entro il 23 gennaio. Gli analisti milanesi hanno ricordato che dopo l’emissione del bond, il gruppo guidato da Giuseppe Orsi non ha nessun problema di rifinanziamento fino al 2007.

Sulla stessa linea Ubs (giudizio buy con prezzo obiettivo a 6 euro), secondo cui il declassamento non impatterà sul business di Finmeccanica nel breve periodo.

Per gli esperti di Mediobanca Securities, che hanno posto la raccomandazione sul titolo underperform con target price a 3,1 euro, la bocciatura è invece una conferma del fatto che i continui ritardi nel piano di dismissioni potrebbero mettere a rischio la stabilità finanziaria della società, nonostante l’assenza di impatti sul debito del gruppo, che non deve essere rifinanziato nel breve termine .

Il gruppo della Difesa ha comunque riconfermato gli obiettivi previsti per il 2012: ricavi compresi tra i 16,9 e i 17,3 miliardi di euro, Ebitda pari a circa 1,1 miliardi, Focf (Free Operating Cash Flow) positivo e l’impegno a realizzare il piano di ristrutturazione e le cessioni.

L’outlook stabile, ha poi spiegato S&P’s, riflette il convincimento nelle capacità di Finmeccanica di migliorare l’andamento dei profitti operativi in presenza di vendite piatte nel 2013. “Potremmo portare l’outlook a positivo – ha concluso l’agenzia – nel caso in cui la società riuscisse a ridurre la consistenza del debito”.