Notizie Notizie Mondo Filippine: tornare a investire dopo il tifone Haiyan. Rischi e opportunità per le aziende italiane

Filippine: tornare a investire dopo il tifone Haiyan. Rischi e opportunità per le aziende italiane

20 Novembre 2013 08:04
Filippine, un paradiso naturale particolarmente sfortunato. Almeno se si pensano agli ultimi disastri naturali come il recente tifone Haiyan che ha colpito l’isola. Eppure, oggi più di ieri, questo splendido arcipelago può rappresentare per gli investitori anche italiani un’ottima occasione per fare affari e per contribuire alla rinascita di un Paese messo in ginocchio dal tremendo tifone.
A dirlo sono le cifre, grazie le quali le Nazioni Unite hanno introdotto le Filippine tra i 20 Paesi nei quali vale la pena investire. La crescita registrata negli ultimi anni è sorprendente: 7,5% ogni anno, basato oggi più che mai sulla crescita dei consumi interni e degli investimenti. Un’economia meno dipendente dall’export, elemento confermato anche dalla rivalutazione avuta dal peso filippino negli ultimi anni. E anche le attese per il 2014 erano improntate all’ottimismo. Prima del tifone Haiyan il tasso di crescita stimato si aggirava al 6-7% annuo, con un’inflazione stabile.
Legislazione favorevole ai capitali stranieri
La legislazione nazionale si mostra favorevole all’iniezione di capitali stranieri, sotto qualsiasi forma (partecipazioni azionarie, conferimento di capitali, brevetti o licenze di produzione). Agli investitori è infatti riconosciuto non solo il diritto al reimpatrio dei proventi ottenuto dalla liquidazione dell’investimento  ma anche dei profitti e la garanzia della non espropriazione.
Se di produzioni si tratta, o di qualsiasi altra attività che richieda l’impiego di manodopera locale, la presenza di alte professionalità a costi molto contenuti si unisce poi agli innumerevoli vantaggi fiscali che vanno dall’esenzione per 4/6 anni dalla tassa sul reddito alle deduzioni addizionali per il lavoro indipendente, fino all’esenzione dagli oneri alla dogana per “componenti e forniture di parti di ricambio” se la produzione sarà poi esportata almeno per il 70%.
Ma quali sono allora gli affari che attualmente offrono le migliori prospettive?
Se l’intera economia delle Filippine appare aver vissuto negli ultimi anni una costante crescita, a livello settoriale le migliori prospettive si prefigurano ancora oggi per le imprese del turismo. Sebbene si tratti di un ambito che richiede oggi un intervento di ricostruzione serio,  anche in termini di reputazione del luogo, ad aiutare chi voglia intraprendere questa avventura ci sono le leggi locali. Leggi particolarmente favorevoli proprio perché si cerca disperatamente di rilanciare agli occhi dei vacanzieri di tutto il mondo questo luogo.
Importanti per il comparto turistico anche i recenti interventi in tema di trasporti internazionali. Finalmente sono stati riattivati i voli diretti dall’Europa: dal 4 novembre 2013 la Philippine Airlines è di nuovo libera di solcare i cieli, offrendo voli diretti, con un notevole risparmio di costi e di tempi.
Tra i settori emergenti è da segnalare quello delle energie rinnovabili, comparto che punta in particolare all’eolico. Per certi versi complementare è anche il settore delle infrastrutture, area che vede attivati almeno cinque importanti progetti che coinvolgeranno pubblico e privato tra il 2014 e il 2016. Autostrade a pagamento, scuole e ammodernamento dell’aeroporto internazionale sono alcune tra le opere previste dalle Filippine. La ricostruzione post tifone contribuirà ovviamente a sostenere anche questo comparto.
Infine non si può dimenticare il settore tessile, la cui produzione, a base di fibre naturali (ananas, banana e canapa), ha letteralmente conquistato l’Italia nell’evento romano di ottobre dedicato alle “Fibre Filippine”. Il filone della moda eco-sostenibile promette molto bene e sembra non conoscere crisi, così come emerge dalla costante crescita giornaliera dei consensi dei consumatori.