Notizie Notizie Italia Fiat si scalda in Borsa in vista del confronto coi sindacati: match aperto sul Suv

Fiat si scalda in Borsa in vista del confronto coi sindacati: match aperto sul Suv

25 Novembre 2010 14:03

Fiat si posiziona tra i pochi segni più del Ftse Mib in una seduta con pochi spunti, caratterizzata da bassi volumi per la chiusura di Wall Street. Il titolo del Lingotto, partito in territorio positivo fin dalle prime battute, guadagna adesso lo 0,83%, scambiando a quota 13,41 euro, sfruttando l’impostazione positiva del settore automotive in Europa (Stoxx auto +0,67%). A spingere all’insù Fiat sono anche le indicazioni targate John Deere. Il colosso americano ha, infatti, battuto le attese nel quarto trimestre, anche se ha indicato un utile per l’anno fiscale 2010/ 2011 inferiore alle previsioni. Ma è quanto basta per far sfregare le mani agli analisti.


“Deere si aspetta una crescita dei ricavi del 10/12% rispetto ad una crescita del mercato di riferimento del 7/9% ed ha rivisto significativamente al rialzo le attese di prezzo per i prodotti agricoli”, segnalano gli esperti di Intermonte, ribadendo il giudizio outperform con target a 14 euro. “Sono indicazioni positive per CNH – proseguono – in quanto le nostre stime prevedono una crescita dei ricavi 2011 del 7,5% e potrebbero pertanto risultare conservative”. Al di là delle notizie Made in Usa, cresce l’attesa per l’incontro messo in agenda per domani tra Fiat e sindacati sul futuro di Mirafiori. Un appuntamento definito dal segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, “strategico non solo per Torino e per il suo indotto, ma perché sarà la chiave per aprire il progetto Fabbrica Italia”, che ha aggiunto: “bisogna guardare all’essenziale, e cioè quanti sono gli investimenti e chi sono i garanti”.


Domani Fiat dirà – come ha già fatto per Pomigliano – quali nuovi modelli assicureranno un futuro produttivo alla fabbrica di Torino, cuore del gruppo, dove lavorano nella sola carrozzeria 5.500 dipendenti. Spiegherà ai sindacati che investimento intende effettuare e che occupazione prevede. Oggi a Mirafiori si producono la Multipla (fino a fine anno), la Punto Classic (anche questa fino a dicembre), le due Lancia Musa e Idea (che dovrebbero restare nel 2011) e l’Alfa Mito, unico modello nuovo per il quale non è prevista l’uscita di produzione. Il piano del 21 aprile prevedeva che a Torino si realizzassero fra le 300 e le 350 mila vetture l’anno: il monovolume L1 e L0, che la Fiat ha poi portato in Serbia, e la Mito cinque porte destinata al mercato americano.


Le carte sono state sparigliate e adesso ha preso largo sul mercato, secondo ipotesi sindacali, che Fiat  potrebbe produrre a Mirafiori un Suv. E dal momento che si tratta di un modello di fascia alta l’investimento sarebbe maggiore di quello di 700 milioni di euro previsto a Pomigliano. In realtà solo qualche giorno fa questa idea era proposta direttamente dalle pagine del Wall Street Journal, ma la location era diversa. Sergio Marchionne, amministratore delegato di Fiat, spiegava che tra i progetti per il rilancio della Chrysler c’è anche l’intenzione di realizzare un Suv sotto il marchio Maserati da assemblare però nell’impianto di Detroit.  Un’ipotesi che qualcora confermata potrebbe rendere ancora più elettrico il tavolo di confronto di domani.