Piazza Affari ancora la peggiore in Europa, frecciata di Moody’s sulle banche irlandesi
Si gioca ancora in difesa in Europa. Dopo sedute cariche di tensioni, gli investitori continuano a sposare una strategia improntata alla cautela. Si fanno pochi acquisti in Borsa, a causa delle preoccupazioni sul debito sovrano di alcuni paesi dell’Eurozona e sulla stretta monetaria in Cina. I riflettori restano fissi sull’Irlanda, all’indomani del piano di austerity varato dal governo irlandese. Un piano che ha confermato le attese con tagli per 15 miliardi di euro e un aumento delle tasse in quattro anni, in modo da ridurre il deficit al 9,1% del Pil nel 2011.
Ma il nervosismo morde ancora. Secondo gli operatori i dubbi sulla buona riuscita del piano di salvataggio firmato da Cowen non sono affatto stati spazzati: la percezione è che le misure adottate non siano sufficienti e che Dublino potrebbe alzare nuovamente i target indicati per abbassare il deficit. E’ sempre la fragile situazione in cui versano le banche del Paese a destare le maggiori preoccupazioni. E stamattina a calcare la mano ci si è messa anche Moody’s, mettendo sotto osservazione per un possibile declassamento altri rating di alcune banche irlandesi e istituti di credito specializzati nei mutui.
L’agenzia in una nota ha spiegato che un taglio del rating di parecchi gradini del debito sovrano irlandese è il risultato più probabile della sua revisione in corso rispetto a quanto comunicato in ottobre, quando l’agenzia aveva iniziato ad esaminare il rating di altre banche irlandesi. In particolare Moody’s ha messo sotto la lente per un possibile declassamento il rating dei depositi a breve e del debito di Bank of Ireland, di Ebs Building Society, Irish Life & Permanent e Allied Irish Banks. Il governo di Cowen ieri ha annunciato che alzerà i requisiti di Core Tier 1 al 12%.
Una manovra che secondo le stime di Reuters richiederà un assegno di altri 8 miliardi di euro. Oggi per Cowen si replice: è infatti in calendario una prova importante per il governo irlandese l’esito dell’elezione per il rinnovo di uno dei seggi vacanti in parlamento. Così Piazza Affari, dove il settore finanziario incide notevolmente sugli indici, si ritrova Cenerontola d’Europa (Ftse Mib -1,12% a 19.716 punti). Unicredit cede l’1,12% a 1,59 euro. Intesa scivola dello 0,81% a 2,152 euro. La Banca Popolare di Milano perde l’1,26% a 2,732 euro, Ubi lo 0,44% a 6,79 euro.
Male anche Mediobanca (-1,52% a 6,8 euro) pizzicata dalla speculazione secondo cui Piazzetta Cuccia starebbe lavorando alla costituzione di una nuova banca con sede a Tunisi e presenza a Dubai e in Algeria con attività di investment banking e asset management per il mondo arabo.