Notizie Notizie Italia Fiat: Moody’s minaccia il downgrade. L’acquisto di Chrysler indebolisce la liquidità

Fiat: Moody’s minaccia il downgrade. L’acquisto di Chrysler indebolisce la liquidità

8 Gennaio 2014 08:31

Moody’s ha posto sotto osservazione per un possibile downgrade il giudizio Ba3 di Fiat dopo l’accordo con il fondo Veba per la salita al 100% della controllata Usa Chrysler. La mossa, ha spiegato Falk Frey vice presidente dell’agenzia di rating e capo analista per Fiat, è giunto “perché l’annunciata acquisizione di Chrysler indebolirà materialmente la posizione di liquidità di Fiat in un momento in cui la società ha ancora un free cash flow negativo”. Reazione negativa del titolo del Lingotto a Piazza Affari all’indomani di una seduta tinta di rosso. L’azione nei primi minuti sul Ftse Mib segna un ribasso dell’1,72% a 6,5700 euro.

“Detto questo – ha proseguito Frey – ci attendiamo che il cash rimanente nel bilancio, le linee di credito non utilizzate e la generazione di cash flow operativo possano essere sufficienti al gruppo per centrare le necessità di cash per il 2014“. Fiat deve sostenere un esborso di cassa pari a 1,27 miliardi di euro (pari a 1,75 miliardi di dollari) al closing dell’operazione previsto entro il 20 gennaio 2014 oltre agli 1,9 miliardi di dollari sotto forma di dividendo straordinario da parte di Chrysler.

Moody’s ritiene comunque che l’operazione faciliterà ulteriormente l’integrazione delle strategie finanziarie e operative delle due aziende. Tuttavia l’agenzia fa notare che Fiat non ha ancora deciso la struttura legale della futura entità, oltre al fatto che i detentori di obbligazioni della casa torinese non avranno pieno accesso alla liquidità di Chrysler. Per questo Moody’s ha intenzione per ora di mantenere separati i rating delle due società. Sotto la lente di Moody’s anche la performance operativa e finanziaria di Fiat in Brasile, che rappresenta il mercato estero più redditizio per il Lingotto: questo, a detta degli analisti, ha mostrato un netto deterioramento dal 2011 in scia alla crescente pressione competitiva.