Ferrovie dello Stato: Padoan spinge per quotazione della holding, possibile scorporo rete prima di Ipo
Il dossier Ferrovie è in prima linea l’agenda 2016 del governo. Archiviata con successo la quotazione di Poste Italiane, la road map dell’esecutivo vede ora in pole la quotazione di Ferrovie dello Stato chiamata a contribuire in buona parte al target di privatizzazioni pari allo 0,5% del Pil l’anno nell’arco del triennio 2016-2018. I proventi della privatizzazione di FS saranno utilizzati per la riduzione del debito pubblico. Sul mercato andrà fino al 40% di Ferrovie.
Sulla futura Ipo di FS si è espresso oggi il ministro dell’Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan, nel corso di un’audizione al Senato. A essere quotata sarà con ogni probabilità la holding, così come successo nel recente passato per tutte le più importanti privatizzazioni. “Il modello di valorizzazione della holding è quello più efficiente – ha affermato il ministro – come dimostrato nei casi di realtà consolidate quali Enel, Eni e le stesse Poste“. “Privatizzando solo l’Alta velocità – ha proseguito Padoan – ci sarebbe l’elevato rischio di fermarsi lì e perdere l’occasione di portare ai livelli più alti di quelli attuali gli altri segmenti del trasporto che invece sono parte dell’obiettivo strategico”.
Il numero uno di via XX Settembre ha specificato che la proprietà della rete rimarrà pubblica “fermo restando «che esiste una separazione tra proprietà della rete e gestione della rete”. Parole che lasciano aperta la porta a uno scorporo di Rfi, una delle due principali unità che fanno capo alla holding e che gestisce la rete dei binari.
Ipo prevista nel 2016 per esigenze di riduzione debito
In merito invece al timing dell’Ipo di Ferrovie, prevista quest’anno, il ministro non si è voluto sbilanciare facendo presente che l’indicazione del 2016 “è dovuta anche per gli impegni di abbattimento del debito, ma i tempi dovranno essere coerenti con il processo di valorizzazione e lo sviluppo del piano industriale”.
Nessuna indicazione neanche per quanto riguarda il i proventi che il tesoro si attende dalla privatizzazione di Ferrovie.
Lo scorso 30 novembre è stato nominato il nuovo consiglio di amministrazione di Ferrovie dello Stato, con Gioia Ghezzi che rivestirà la carica di presidente e Renato Mazzoncini quale amministratore delegato.