La Fed taglia ma a Wall Street non basta
Una caduta verticale. E’ quella con cui gli indici statunitensi hanno reagito ieri sera alla decisione della Federal Reserve di ridurre di un quarto di punto percentuale i tassi d’interesse e il tasso di sconto, portandoli rispettivamente al 4,25 e al 4,75 per cento. Il Dow Jones, fino a quel momento (le 20.15 italiane) sulla linea della parità, è sprofondato per a chiudere in calo del 2,14%. E la stessa cosa hanno fatto gli altri maggiori indici. Il Nasdaq Composite ha ceduto il 2,45%, mentre l’S&P500 è arretrato del 2,53%.
La scelta della Fed ha dunque lasciato molti scontenti, pur se in linea con le attese di consensus e sebbene nel comunicato finale la banca centrale abbia lasciato la porta aperta a ulteriori riduzioni del costo del denaro. Tuttavia nelle ultime due settimane era cresciuto il numero di coloro che sul mercato si aspettavano un taglio ancora più deciso, pari a mezzo punto percentuale. Così era stato in particolare dopo un deciso discorso del governatore della Fed di Boston, Eric Rosengren, non a caso unico membro del Fomc a essersi dichiarato dissenziente: avrebbe preferito un taglio di 50 punti base.
Nel comunicato la Fed ha preso atto che la situazione economica potrebbe deteriorarsi, pur senza citare rischi recessivi. Dal documento si apprende che la Fed ha raccolto informazioni sufficienti per ritenere che la crescita economica stia rallentando e che lo stia facendo a causa dell’accentuarsi della correzione del settore immobiliare e dell’indebolimento della spesa per consumi e investimenti. “Inoltre – si legge – le tensioni nel settore finanziario sono aumentate, rafforzando le incertezze su crescita economica e inflazione”. Insomma, quanto emerso dal meeting di ieri sera ha lasciato l’amaro in bocca a quanti si aspettavano dalla Fed un richiamo verso i rischi di recessione e dunque un intervento di politica monetaria maggiormente aggressivo.
Peggio del mercato nel suo complesso ha fatto il titolo Citigroup (-4,43% a 33,23 dollari), dopo che la società ha annunciato che la guida operativa del gruppo sarà affidata a Vikram Pandit, ex banchiere di Morgan Stanley e dalla scorsa primavera responsabile della divisione investimenti alternativi di Citi. Presidente è stato nominato Win Bischoff, attualmente responsabile delle operazioni europee.