Notizie Notizie Mondo Banche Centrali Fed: per Powell e dot plot un solo taglio tassi nel 2024, forse due

Fed: per Powell e dot plot un solo taglio tassi nel 2024, forse due

13 Giugno 2024 10:28

Nella riunione terminata ieri la Federal Reserve ha mantenuto i tassi di riferimento invariati per il settimo incontro consecutivo, come da attese. Dai dot plot, le proiezioni dei funzionari sui livelli del costo del denaro, emerge che la previsione media dei responsabili di politica monetaria è di un solo taglio da qui a fine anno. Nel corso della conferenza stampa post meeting, tuttavia, i toni utilizzati dal presidente Powell hanno lasciato intendere che le riduzioni nel 2024 potrebbero anche essere due, alla luce degli ultimi dati sull’inflazione.

Fed lascia tassi fermi, Powell: “inflazione ancora alta”

I Fed Funds, i tassi di riferimento della banca centrale statunitense, rimangono inalterati nel range 5,25-5,50%, sui massimi da oltre due decenni. Per la settima riunione consecutiva il Fomc, il comitato esecutivo della politica monetaria dell’istituto di Washington, ha deciso di mantenere il costo del denaro su livelli restrittivi, per spingere l’inflazione al ribasso verso il target del 2%.

Nonostante i recenti progressi, l’inflazione rimane troppo elevata, come sottolineato dal presidente Jerome Powell nella conferenza stampa al termine dell’incontro. I funzionari hanno aumentato le loro previsioni per l’inflazione core (al netto di alimentari ed energia) al 2,8% nel 2024 (dal 2,6%). Questo implica scarsi progressi aggiuntivi nel corso di quest’anno rispetto ai livelli attuali. Tuttavia, lo stesso Powell ha sottolineato che si tratta di previsioni conservative.

I dot plot prevedono un solo taglio nel 2024

L’attenzione era rivolta soprattutto ai dot plot, i grafici che sintetizzano le aspettative dei funzionari del Fomc sui tassi di interesse. Dalle previsioni emerge che i responsabili si aspettano mediamente un solo taglio dei tassi, ma i pareri sono piuttosto diversificati.

Otto membri prevedono infatti due riduzioni, sette optano per una sola mossa mentre per quattro di loro il costo del denaro rimarrà sui livelli attuali fino a fine anno. Il precedente aggiornamento, risalente a marzo, mostrava un consensus attorno a tre tagli dei tassi.

Sul lungo termine, il tasso target secondo la Fed si attesta al 2,75%, rispetto al 2,56% precedente. Powell ha sottolineato che “è meno probabile che i tassi scendano ai livelli pre-pandemia”.

dot plot fed giugno

Powell “sminuisce” le proiezioni, inflazione maggio “incoraggiante”

Nella conferenza post meeting, Powell ha commentato i dati sull’inflazione pubblicati ieri, poco prima degli annunci della Fed. Il report ha mostrato un rallentamento della crescita dei prezzi al consumo al 3,3% annuo e un Cpi core in frenata al 3,4%, meglio delle stime. Si tratta del secondo rallentamento consecutivo, dopo i rapporti deludenti del primo trimestre, che avevano mostrato scarsi progressi per la discesa dell’inflazione.

Il presidente ha definito i numeri “incoraggianti” e ha lasciato intendere che probabilmente non sono stati incorporati nelle proiezioni dei funzionari. Sebbene ne siano stati informati, infatti, generalmente la maggior parte di loro non aggiorna le stime quando i dati arrivano nel bel mezzo delle riunioni.

“C’è ancora la possibilità di due tagli dei tassi quest’anno, a partire da settembre, ma c’è bisogno che i dati si conformino e rafforzino in un certo senso la loro fiducia”, ha affermato Kathy Bostjancic, capo economista della Nationwide Mutual Insurance. “Essendo conservatori, è comprensibile, stanno peccando di conservatorismo, ma penso che la porta sia ancora spalancata”.

Per analisti Fed “falco” e prudente

Whitney Watson, Co-Chief Investment Officer and Co-Head, Fixed Income and Liquidity Solutions di Goldman Sachs Asset Management, sottolinea che “la proiezione mediana del dot plot ha preso una traiettoria da falco” e rimarca “l’importanza di un approccio flessibile e dinamico agli investimenti.”

Per Richard Flax, Chief Investment Officer di Moneyfarm, “la decisione della Federal Reserve di mantenere i tassi fermi riflette la continuità dell’approccio graduale adottato dalla banca centrale, che si mantiene prudente davanti alle tendenze inflazionistiche.”

Per Eric Winograd, Senior VP e US Economist di AllianceBernstein, “la Fed ha dato l’impressione di essere a proprio agio con l’attuale posizione. I dati sull’inflazione di ieri sono un buon esempio di ciò che la banca centrale dovrà vedere per tagliare i tassi: se si ripeteranno un paio di volte ancora, la Fed sarà pronta ad agire.”

A suo parere “ci vorranno tre dati incoraggianti per convincerla che la situazione è cambiata e che l’inflazione si sta dirigendo in modo sostenibile verso il 2%”, quindi “la prima data utile è settembre” per tagliare i tassi, ipotizzando due dati sull’inflazione simili a quello di ieri. Secondo Winograd, “la Fed taglierà i tassi una volta quest’anno, con dicembre come mese più probabile per il taglio. Ci sono segnali che ci potrebbe essere un inizio anticipato del ciclo di allentamento, in base ai dati dell’inflazione di ieri, ma lo scenario di base è invariato.”

Wall Street sui massimi, le previsioni dei future sui tassi

Al momento, i future sui Fed Funds prezzano un allentamento monetario complessivo di circa 44 punti base, quindi tra uno e due tagli dei tassi nel entro la fine del 2024. Le probabilità di una riduzione entro settembre dopo la Fed si attestano al 65%, rispetto a oltre l’80% raggiunto ieri dopo i dati sull’inflazione.

Ieri a Wall Street il Nasdaq 100 e l’S&P 500 hanno entrambi raggiunto nuovi massimi storici, mentre i rendimenti dei Treasury hanno registrato una discesa significativa. Al momento, il Treasury decennale si attesta al 4,31% e il biennale al 4,76%.

In uscita oggi pomeriggio i dati sui prezzi alla produzione, mentre il 28 giugno verrà diffuso il report chiave sul core Pce, la misura di inflazione preferita dalla Fed per le sue decisioni di politica monetaria.