Fed, Gundlach: Rialzi tassi da vecchia scuola fino a quando qualcosa si spezzerà. Ed è alert Bond
Jeffrey Gundlach, numero uno di DoubleLine Capital, ritiene che a giorni la Federal Reserve darà il via a una campagna di politica monetaria restrittiva “da vecchia scuola”, che si tradurrà in aumenti dei tassi di interesse Usa fino a quando “qualcosa si spezzerà”, e accadrà un evento come l’arrivo di una nuova recessione degli Stati Uniti. Gundlach, che gestisce più di $101 miliardi di asset presso DoubleLine, ritiene che i dati arrivati recentemente dal fronte macro sostengano l’adozione di una politica monetaria restrittiva già nel meeting dei prossimi 14 e 15 marzo, e stima altre strette monetarie nel corso di quest’anno, dopo una serie di false partenze, che hanno caratterizzato sia il 2015 che il 2016.
“La fiducia nei confronti della Fed è cambiata molto – ha detto – La Fed ha guadagnato molto rispetto, con i mercati dei bond che ora l’ascoltano”. Gundlach, conosciuto a Wall Street come il “Bond King”, ovvero il “Re dei Bond”, ha sottolineato che le pressioni inflazionistiche Usa stanno crescendo, così come la fiducia delle aziende.
Detto questo, l’esperto ha anche messo in guardia gli investitori sul fatto che l’azionario Usa, a suo avviso, sta perdendo in termini di appetibilità in quanto non è più conveniente, e ha reso noto di puntare sui TIPS, ovvero i Treasuries indicizzati all’inflazione, che proteggono i detentori dagli effetti negativi dell’aumento dei prezzi.
Ancora, secondo Gundlach shortare i Bund tedeschi a 10 anni sarebbe “molto più intelligente che avere posizioni lunghe” sull’asset.
Riguardo ai titoli finanziari, Gundlach ha riferito in un’intervista a Reuters di aver venduto la sua partecipazione nel comparto.
I tassi sui Treasuries Usa sono saliti la scorsa settimana dopo i commenti rilasciati da vari funzionari della Fed, inclusi quelli di Janet Yellen, che hanno portato i trader ad aumentare le scommesse su un rialzo dei tassi, a marzo, pari a un quarto di punto percentuale, al range compreso tra lo 0,75% e l’1%. Nella giornata di ieri, i rendimenti dei Treasuries con scadenza a 30 anni sono saliti di quasi 2 punti base al 3,114%, testando il record in un mese, ovvero dallo scorso 3 febbraio.
Kevin Miur, esperto di mercati e fondatore di MacroTourist, non ha previsioni confortanti riguardo al mercato dei bond, e descrive la fase attuale come la fine del periodo di calma per i Treasuries.
Miur ritiene che la Federal Reserve si sia trasformata in un hedge fund gigantesco, con un bilancio pieno di Treasuries Usa e titoli finanziari legati ai mutui.
Tali asset hanno una diversa duration e, nel momento in cui arrivano a scadenza, la Fed reinveste i ricavi di nuovo in Treasuries e anche in altri asset legati ai mutui (proprio quelli che diventarono carta straccia).
“E’ facile pensare che la Federal Reserve abbia smesso di sostenere il mercato del reddito fisso con il Quantitative easing, ma la verità è che è ancora molto attiva, specialmente nel mercato dei mutui (…) Gli asset rischiosi hanno valutazioni elevate, ma non sono prezzati in modo quasi stupido come i bond sovrani, che vengono considerati “non rischiosi”.