Notizie Notizie Mondo Tassi Fed e BoE, annunci alle porte: interrogativi su mosse 2025

Tassi Fed e BoE, annunci alle porte: interrogativi su mosse 2025

18 Dicembre 2024 12:29

I mercati si preparano agli ultimi “eventi” di questo 2024. Uno di questi è la riunione della Federal Reserve (Fed), che culminerà stasera alle 2o italiane con l’annuncio sui tassi (un nuovo taglio di 25 punti base prezzato dagli analisti). Le potenziali sorprese potrebbero arrivare dalle parole del governatore Powell e dai dot plot (il grafico a punti che viene pubblicato ogni trimestre). Ma non c’è solo la Fed che si prepara all’ultimo meeting del 2024, la settimana si chiude anche con la Bank of England (BoE, prevista per domani) con gli ultimi dati arrivati stamattina che suonano come un alert per l’istituto centrale britannico.

I due dati su cui la BoE ragionerà nelle prossime 24 ore

Oggi il mercato si è svegliato con alcune indicazioni chiave in arrivo dal Regno Unito: si tratta del dato dell’inflazione che ha toccato il picco degli ultimi 8 mesi a novembre e di quello relativo ai salari con la crescita che ha accelerato per la prima volta in più di un anno.

Nel dettaglio, l’indice dei prezzi al consumo ha mostrato una crescita annuale al ritmo del 2,6%, rispetto al 2,3% di ottobre, spinto verso l’alto dai prezzi dei carburanti per motori e dell’abbigliamento. Un dato che si raffronta con le attese degli economisti che indicavano un Cpi al 2,6%, mentre la Boe indicava il 2,4%.

L’inflazione dei servizi — attentamente monitorata dai responsabili delle decisioni sui tassi della BoE per segni di pressioni persistenti — è rimasta ostinatamente alta al 5%. L’istituto centrale Uk si aspettava il 4,9%.

Sotto la lente anche il dato in arrivo dal fronte salari. Nel Regno Unito, nel trimestre concluso a ottobre, la crescita dei salari medi (esclusi i bonus) ha mostrato una accelerazione al 5,2% su base annua, da un precedente 4,9% nel trimestre luglio-settembre. Gli economisti si aspettavano un aumento del 5%. Si tratta del primo incremento da agosto 2023.

BoE, verso tassi fermi?

Si prevede che la BoE manterrà invariati i costi di prestito al 4,75% giovedì, con il Regno Unito alle prese con rischi inflazionistici sia interni che esterni.  Analisti, economisti e strategist che sono concordi nel dire che ci sarà un ritmo graduale di tagli nel 2025.

“Evidentemente, questi numeri sono ancora più alti di quanto la BoE riterrebbe ideale, ma si allineano al trend previsto dalla banca centrale. Questo probabilmente rafforzerà la fiducia in tagli graduali ai tassi il prossimo anno, e infatti stanno aumentando le scommesse sui tagli della BoE, guidati probabilmente dalla lettura leggermente più debole per i servizi”, segnala Jacopo Gerosa, head of Investment Advisory Italy di Vontobel, indicando per domani l’attesa di tassi invariati.

Gli ultimi dati dell’inflazione nel Regno Unito rivelano una tendenza preoccupante, con una crescita dell’inflazione su base annua pari al +2,6%”, avverte Richard Flax, chief investment officer di Moneyfarm, spiegando che il dato sottolinea la persistenza delle pressioni inflazionistiche sull’economia britannica, indotte da fattori come l’aumento dei salari.

Flax segnala che si profila quindi una situazione di difficoltà per i policymaker della Banca d’Inghilterra. Alla luce di questo scenario è probabile che decideranno di mantenere invariati i tassi di riferimento; quindi, la prospettiva di ulteriori tagli significativi nel 2025 è sempre più incerta. Secondo ING, la BoE manterrà la rotta nel corso della riunione di questa settimana: “manterrà i tassi in sospeso e non offrirà grandi indizi su cosa succederà dopo, oltre a riaffermare il suo impegno per tagli graduali”.

Riunione Fed, cosa succederà?

Tutto pronto anche per l’ultima riunione del 2024 della Fed. Il meeting del Fomc, il braccio operativo della Fed, consegnerà il terzo taglio dei tassi di questa fase, dopo quelli di settembre (50) e novembre (25pb). Le attese sono quindi di un taglio di 25 punti base, con l’intervallo target per il tasso sui fed funds che passerebbe così tra il 4,25% e il 4,5%. Come ricordano gli strategist di Mps Capital Services, il focus sarà però su quanti tagli i membri Fed vedono nel 2025, con l’attesa che questi verranno portati a tre (75pb in totale) dagli attuali quattro.

Secondo gli esperti, dopo la nuova sforbiciata di oggi una pausa è molto probabile (un solo taglio prezzato per i meeting di gennaio e marzo), con il rischio che questa pausa diventi prolungata e che finisca per tramutarsi nella fine della fase di tagli. Il mercato approccia questo evento con i principali asset in range piuttosto ristretti e Mps Capital Services ritiene improbabile che la Fed sorprenderà in misura apprezzabile, permettendo ai mercati di avviarsi verso la fase letargica pre-festività senza grandi scossoni.

Da Goldman Sachs sottolineano che il mercato concorda su un taglio di 25 punti base in occasione della riunione del Fomc, di conseguenza gli indizi sulla reazione della Fed rispetto alle prospettive per il 2025 saranno fondamentali per la risposta del mercato.

Gli esperti della banca d’affari Usa suggeriscono, inoltre, che il messaggio principale della riunione di dicembre consista nel fatto che il Fomc prevede di rallentare il ritmo dei tagli dei tassi in futuro e indicano di avere rivisto le previsioni per il 2025 escludendo una riduzione dei tassi a gennaio.

Gli interrogativi sui tassi si concentrano piú sulle prossime riunioni, quelle del 29 gennaio e del 19 marzo del 2025 le quali saranno fortemente dipendenti da un solo parametro, quello del mercato del lavoro. Stasera gli occhi sono puntati su Powell e sulla sua conferenza stampa dove si parlerà delle prospettive economiche dipendenti dai dati che sono usciti di recente, atteso il classico “strong and resilient” per l’economia Usa che al momento presenta dei numeri lato inflazione che parlano chiaramente di un’economia in salute”, afferma David Pascucci, analista dei mercati per XTB.