Fed critica Congresso, politica fiscale frena debole ripresa. Domani focus su mercato del lavoro
Da una sponda all’altra dell’Atlantico in primo piano le mosse della banche centrali. Se oggi i mercati guardano con attenzione alle decisioni che verranno prese dalla Banca Centrale europea che, secondo il consensus, dovrebbe portare il costo del denaro allo 0,5%, ieri gli sguardi erano tutti rivolti Oltreoceano verso la Federal Reserve.
In una nota diffusa ieri sera il Federal Open Market Committee, il braccio di politica monetaria della Fed, ha annunciato di essere “pronto ad aumentare o ridurre il ritmo dei suoi acquisti per adeguare le politiche accomodanti in base ai cambiamenti del mercato del lavoro o dell’inflazione“. Un’apertura e un mutamento di linguaggio che lascia presagire che l’istituto di Washington sia pronto a fare tutto il possibile per far favorire la ripresa della prima economia mondiale.
Per gli esperti dell’ufficio studi di Intesa Sanpaolo “se fino alla riunione precedente la direzione ‘segnalata’ degli interventi era una sola, ovvero quella di una futura riduzione del ritmo di acquisti, e l’incertezza riguardava i tempi, ora l’incertezza riguarda sia i tempi sia la direzione”. E aggiungono: “È legittimo che dopo i segnali contrastanti emersi dai dati più recenti la Fed cerchi di evitare quello che potrebbe magari essere un eccessivo consolidarsi di aspettative di riduzione dello stimolo in essere. Può infatti essere anche una strategia per rassicurare i mercati sul fatto che la Fed sia costantemente presente e pronta a intervenire nel modo più appropriato a quale che sia l’evolversi della situazione”.
Con un’ampia maggioranza (11 voti a favore e uno contrario) la Fed ha deciso di mantenere invariato il programma di acquisto di bond e i tassi d’interesse ai minimi storici, almeno fino a quando il tasso di disoccupazione (al 7,6% nel mese di marzo) non calerà al di sotto del 6,5%. Ieri l’istituto guidato da Ben Bernanke ha affermato che le informazioni ricevute suggeriscono che “l’economia è cresciuta ad un ritmo moderato, con il mercato del lavoro che ha mostrato dei piccoli segnali di miglioramento negli ultimi mesi. Il tasso di disoccupazione resta tuttavia elevato”. Ma non solo la banca centrale americana ha ampiamente criticato i tagli imposti dal Congresso, una politica fiscale che a suo dire ha frenato la debole ripresa economica.
Focus su mercato del lavoro
Il mercato del lavoro rimane uno dei sorvegliati speciali negli Stati Uniti. Ieri è stato diffuso il sondaggio ADP sulla variazione degli occupati statunitensi che ha mostrato ad aprile un saldo positivo di 119 mila unità contro le 150 mila unità indicate dagli analisti e le 131 mila unità di marzo (dato rivisto da 158 mila).Domani un altro importante banco di prova per il mercato occupazionale a stelle strisce: intorno alle 14.30 il dipartimento del lavoro comunicherà il dato relativo alla creazione di nuovi posti di lavoro ad aprile (stime Bloomberg a 145mila unità da + 88mila di marzo). Il tasso di disoccupazione Usa non dovrebbe invece riservare sorprese, mantenendosi invariato al 7,6%.
(news aggiornata alle ore 10.15)