Febbre ETF ed ETP: Trentesimo compleanno alle porte con asset record oltre $6 trilioni

Per l’ecosistema globale degli ETF ed ETP, il prossimo 9 marzo 2020 sarà una data importante: l’industria compirà infatti 30 anni. E lo farà nel migliore dei modi visto che, stando ai numeri di ETFGI, società indipendente di ricerca e di consulenza che monitora i trend di ETF ed ETP, gli asset totali presenti in questi strumenti finanziari di gestione passiva hanno iniziato il nuovo decennio al valore record di $6,35 trilioni (segnato ufficialmente alla fine di dicembre), in crescita del 3,8% dai $6,12 trilioni della fine di novembre, e di ben +31,9% su base annua. E’ quanto emerge dal report sugli ETF ed ETP globali del dicembre del 2019, stilato da ETFGI.
ETFGI presenta anche i 20 ETF migliori, nel mese di dicembre 2019, per valore dei flussi netti in entrata (prima tabella):
Il gruppo pubblica anche una tabella (seconda tabella), che contiene i nomi dei 10 ETP top sempre in termini di nuovi asset netti (totale, a livello globale, pari a $1,31 miliardi nel mese di dicembre).
Gli ETF quotati nei mercati Usa sono stati interessati, nel 2019, dai secondi maggiori flussi in entrata della storia in termini di AUM (asset under management, ovvero asset gestiti), pari a $326,3 miliardi.
Il numero (che, ripetiamo, si riferisce solo al mercato Usa) è secondo soltanto ai flussi netti in entrata del valore di $476,1 miliardi che si sono diretti negli ETF nell’anno 2017. E gli analisti sembrano essere concordi nel ritenere che gli ETF ed ETP siano destinati a replicare il successo del 2019 anche nel 2020, come dimostra il fatto che, dall’inizio dell’anno nuovo, gli ETF scambiati in Usa hanno attratto già $21,7 miliardi.
Protagonisti indiscussi del mercato sono sicuramente, come ha ricordato un articolo del Financial Times dedicato al boom degli investimenti passivi, sono sicuramente i due principali rifornitori di questa categoria di prodotti: BlackRock e Vanguard che, tra l’altro, hanno dato il via a “una guerra dei prezzi aggressiva sulle commissioni – spiega l’FT – , che sta costringendo i gestori rivali a rivalutare i propri modelli di business, soltanto per garantirsi la sopravvivenza”.
Guardando alle singole performance, la divisione iShares ETF di BlackRock ha assistito nel 2019 a flussi netti in entrata in crescita dell’8,2% a $180,2 miliardi, mentre i flussi netti entrati negli ETF di Vanguard sono balzati del 28% a $118,8 miliardi. Occhio a BlackRock, che ha fatto parlare molto di sé in questi giorni, sia per la spinta che gli iShares ETF hanno dato agli utili sia per la lettera del ceo Larry Fink, che ha lanciato ufficialmente la svolta verso una finanza green del colosso, comunicando anche l’intenzione di raddoppiare gli ETF ESG.
State Street, che si conferma terzo provider in termini di asset, ha raccolto flussi netti per un valore di $31,2 miliardi lo scorso anno, recuperando terreno in modo sostenuto dopo la performance debole del 2018.
La parigina Lyxor è stata l’unica dei 20 fornitori top di ETF a riportare flussi in uscita deludenti, che sono stati pari a $5,5 miliardi.
Detto questo, l’appetito crescente degli investitori per gli ETF sta incoraggiando i gestori dei fondi a sviluppare e lanciare nuovi fondi, e anche rapidamente. Lo scorso anno, 867 ETF sono stati lanciati da 219 società. Se ne prevedono ancora di più visto che le nuove regole che sono state introdotte dalle autorità Usa semplificheranno il processo per ottenere la licenza per il lancio degli ETF. E