Notizie Notizie Mondo FCA: riscossa delle vendite Ue a settembre non cancella 2019 nero con cali a doppia cifra

FCA: riscossa delle vendite Ue a settembre non cancella 2019 nero con cali a doppia cifra

16 Ottobre 2019 09:01

Il mercato dell’auto europeo torna a mostrare una forte crescita a settembre, compreso il gruppo FCA, ma il saldo da inizio anno resta in rosso. Stando ai dati comunicati dall’Acea, il mese scorso sono state immatricolate nell’area dell’Unione Europea e dell’Efta (Islanda, Norvegia e Svizzera) 1.285.494 autovetture, mostrando un aumento del 14,4% sullo stesso mese del 2018. Questa crescita a due cifre, avverte il Centro studi promotor (Csp), che non deve trarre in inganno. È dovuta infatti alla circostanza che il confronto si fa con un settembre 2018 che aveva fatto registrare un numero di vendite particolarmente basso per effetto di una corsa alle immatricolazioni nell’agosto precedente. Una corsa condizionata dall’entrata in vigore dal primo settembre 2018 del nuovo sistema di omologazione WLTP che aveva determinato nell’agosto precedente una forte spinta per vendere auto non in regola con questa nuova normativa“.

Segni positivi per tutte (o quasi le case automobilistiche). Forte corsa per Volkswagen Group, che vede la quota di mercato salire al 20,1% e le immatricolazioni balzare del 46,8%.Tra i gruppi francesi Psa segna un +4,3% e Renault un +27,8%. Bene anche Hyundai Group che avanza del 6%. Tra le tedesche moderata crescita per Bmw Group (+0,2%), mentre Daimler strappa quasi un +7%.

FCA sottoperforma anche a settembre, -10% Ytd

Mese di settembre positivo in Europa per Fca che non riesce tuttavia a fare meglio del mercato. Il gruppo guidato da Mike Manley ha infatti archiviato il mese passato con 69.467 vetture immatricolate, registrando una crescita del 12,8% rispetto al +14,4% del mercato. Nel mese in questione la quota di mercato è passata dal 5,5% al 5,4%. Resta in rosso il saldo dei primi 9 mesi che ha visto una flessione delle vendite del 10,2%, con una quota di mercato che è scesa dal 6,7% all’attuale 6,1 per cento.
Commentando i dati odierni, Fca si è soffermata sulle performance del terzo trimestre. Nell’ambito del penultimo scorcio del 2019 Fca, si legge in una nota, ottiene un risultato sensibilmente positivo in Europa a settembre, con le vendite in crescita del 12,8%, praticamente in linea con il mercato. Complessivamente nel trimestre il gruppo ha registrato 200.200 vetture per una quota del 5,4%. “La forte crescita di settembre coinvolge tutti i marchi e rappresenta un positivo auspicio per gli ultimi mesi dell’anno”, ha sottolineato Fca nella nota.

I dati di settembre sono stati quindi favoriti dal facile confronto con il mese dello scorso anno quando crollò del 23,5% per effetto dell’introduzione del test WLTP (-1.6% YTD a 11.77mn). Sono cresciuti più del mercato i marchi  Jeep (+20%), Lancia/Chrysler (+23%) e Alfa Romeo (+32%). Nel terzo triemstre in Europa FCA ha registrato un calo del 12% a meno di 200 mila unità, inferiore alla stima di Equita dell`area Emea 2019 di -6%. “Nel 3Q riteniamo che questa regione sia in lieve perdita (nel 1H l`adj EBIT era positivo per soli 3mln”, aggiunge Equita.

Cosa ne sarà del resto dell’anno

Andando oltre il singolo dato di settembre, la situazione del mercato automobilistico dell’area può essere correttamente letta e inrtpretata facendo riferimento ai risultati del primi nove mesi. In questo arco temporale nell’area UE+Efta sono state immatricolate 12.115.927 autovetture con un calo dell’1,6% rispetto al dato dello stesso periodo del 2018. Secondo l’analisi di Csp, il mercato europeo dell’auto non è quindi in buona salute come lascerebbe pensare il dato di settembre, ma è in sostanziale stagnazione in coerenza con l’andamento della congiuntura economica non soddisfacente nell’intera area ed anche di particolari situazioni come la Brexit per il Regno Unito e la demonizzazione del diesel per tutti i mercati interessati dal fenomeno.

Secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, sarebbe quindi altamente opportuno che, anche in vista del processo di decarbonizzazione della mobilità in cui la maggior parte dei paesi dichiara di volersi impegnare, si varasse una politica, possibilmente concordata a livello europeo, per incidere subito sul quadro ambientale rivedendo le politiche di penalizzazione del diesel che stanno determinando un aumento della quota delle auto a benzina, e di conseguenza delle emissioni di CO2, e per varare incentivi alla rottamazione delle auto più vecchie con vetture meno inquinanti, non solo nuove ma anche usate.