Notizie Notizie Italia FCA rischia stangata da 6 miliardi da causa GM, anche Trump vorrebbe bloccare merger con PSA

FCA rischia stangata da 6 miliardi da causa GM, anche Trump vorrebbe bloccare merger con PSA

22 Novembre 2019 09:37

Fiat Chrysler ha rigettato al mittente le accuse di GM, ma la causa intentata dal colosso Usa rischia di intaccare le casse del Lingotto. Jp Morgan prevede, nel caso la tesi d’accusa di corruzione avanzata da Gm venga accolta dalla magistratura Usa, un possibile costo per Fca fino a 6 miliardi di dollari; una cifra che addirittura supererebbe l’intero ammontare del maxi dividendo straordinario previsto per gli azionisti di FCA in caso di fusione con Psa.

I timori di ingenti esborsi hanno portato ieri al tonfo del 3,7% del titolo FCA a Piazza Affari. Oggi il titolo si muove in leggero recupero (+0,27% a 13,47 euro).

La causa intentata presso il tribunale federale sostiene che Fiat Chrysler ha inflitto danni per miliardi di dollari corrompendo la United Auto Workers per vantaggi competitivi che il sindacato ha negato a GM. I pagamenti illeciti avrebbero avvantaggiato Fiat Chrysler a partire dal 2009 fino al 2015, quando Sergio Marchionne avrebbe cospirato con l’UAW con l’intento finale di indebolire finanziariamente Gm e rendere in tal modo più probabile una fusione GM-FCA.

Le parole della Barra e il possibile ruolo dell’amministrazione Trump

Mary Barra, amministratore delegato di Gm, ha precisato ieri che la decisione di denunciare Fca “non è stata presa con leggerezza”. Il riferimento è probabilmente alle dichiarazioni di alcuni sindacalisti che accusano Marchionne di essere stato addirittura l’organizzatore del sistema di corruzione dei rappresentanti dei lavoratori.  Il Detroit News riferisce che l’ex presidente di Uaw, Dennis Williams, avrebbe ricevuto denaro da Fca come contributo alla realizzazione di una sede per la formazione. La magistratura americana indaga anche su possibili illeciti anche da parte della stessa Gm e di Ford.

Fca nel replicare a GM ha insinuato che la mossa arriva proprio adesso perchè GM vuole intralciare la fusione con Psa. Inoltre, la mossa di Gm potrebbe aver trovato appoggi nell’amministrazione Trump. Il presidente Usa, come scrive oggi Repubblica, potrebbe rispolverare il nazionalismo automobilistico e mettere i bastoni tra le ruote utilizzando la presenza dei cinesi tra gli azionisti di Peugeot.

Analisti vedono merger con PSA andare comunque avanti, ma nel breve rimarrà volatilità sul titolo

Ieri è intervenuto sulla questione il presidente John Elkann. Durante l’Investor Day di Exor, Elkann ha dichiarato che ritiene infondata la denuncia di GM e non vede intralci nel definire il MoU per la fusione FCA-PSA entro fine anno. “Riteniamo che gli effetti positivi della fusione siano talmente rilevanti che sia nel reciproco interesse portare avanti la fusione – rimarca oggi Equita – Per questo motivo, a prescindere dall’entità del risarcimento danni che verrà richiesto, riteniamo che lo scenario più ragionevole sia la firma del MoU, inserendo delle clausole che possano modificare il concambio al verificarsi di certi eventi”. In attesa di ulteriori informazioni sull`iniziativa di GM e di una presa di posizione ufficiale dei soci francesi, la sim milanese ritiene “inevitabile” la debolezza/volatilità del titolo per l’incertezza generata da questa iniziativa.