Fca-Renault-Nissan: tutti i possibili scenari per un futuro ménage à trois
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La partnership ventennale tra Renault e Nissan continua a vacillare dopo l’arresto dell’ex presidente Carlos Ghosn a novembre e gli infruttuosi colloqui di fusione con Fca. L’alleanza automobilistica stipulata nel 1999 (quando Renault acquistò una partecipazione in Nissan), che ora comprende anche Mitsubishi, è sempre stata caratterizzata da un rapporto asimmetrico. Se da una parte Nissan è il partner principale in termini di produzione di veicoli, dall’altra Renault esercita un maggiore controllo sulla società giapponese.
La lettera francese e le possibili contromosse di Nissan con Fca sullo sfondo
Ora, il ceo di Nissan, Hiroto Saikawa, sta cercando di placare le tensioni dopo che il presidente di Renault, Jean-Dominique Senard, ha minacciato in una lettera di bloccare le nomine del cda in occasione dell’assemblea degli azionisti di Nissan il prossimo 25 giugno. La lettera, però, potrebbe diventare una merce di scambio per Nissan al fine di estrarre concessioni da Renault.
Sullo sfondo rimane la posizione di FCA che il 6 giugno ha ritirato la proposta di fusione con Renault, ma negli ultimi giorni lo Stato francese ha fatto capire di avere voglia di ricucire lo strappo con Torino.
In questo contesto, Bloomberg descrive diversi potenziali scenari per il futuro dell’alleanza Renault-Nissan e che potrebbero avere ricadute anche sul coinvolgimento o meno di Fca.
Ribilanciamento dell’alleanza Nissan-Renault
Nissan potrebbe interpretare la lettera di Senard come un tentativo di riequilibrare il suo rapporto con il suo partner di lunga data. Nel caso in cui Renault si astenesse al voto sulla nuova struttura di corporate governance di Nissan, la società francese potrebbe impedire l’approvazione della proposta in quanto Renault possiede il 43% di Nissan, rendendo difficile per Nissan l’adozione di qualsiasi misura.
In base alle regole che disciplinano l’alleanza, Nissan ha il diritto di aumentare la sua partecipazione in Renault a oltre il 25% nel caso in cui Renault intervenga nella governance di Nissan. Senza contare che, secondo il diritto societario giapponese, i diritti di voto di Renault potrebbero essere annullati. La casa automobilistica giapponese detiene attualmente il 15% di Renault senza diritto di voto.
Ci sarebbe un altro modo per fare pace tra i due. Renault potrebbe esaudire uno dei principali desideri di Nissan vendendo la sua quota di partecipazione. Secondo le norme francesi, se Renault abbassasse la sua partecipazione in Nissan al di sotto del 40% aiuterebbe la casa automobilistica giapponese ad ottenere il diritto di voto nella società francese.
Si potrebbe anche andare verso una fusione
Il difficile obiettivo di adattarsi a un’industria che sta abbracciando sempre di più l’elettrico e la guida autonoma potrebbe spingere verso un’eventuale fusione tra Nissan e Renault. Anche se le due case automobilistiche collaborano, dovranno spendere miliardi di dollari per competere con Toyota e Volkswagen, che sono diventate sempre più disponibili a far proprie le nuove tecnologie.
Secondo alcuni fonti di mercato, Senard avrebbe presentato una proposta informale di fusione al ceo di Nissan nel mese di aprile. Il documento che delinea i termini potenziali ci sarebbe già, con Renault pronta a intensificare i colloqui non appena anche Nissan sarà pronta.
La proposta prevede la creazione di una holding che garantirebbe a Renault e Nissan pari controllo e uguale rappresentanza in cda. Sempre secondo le fonti, questa nuova entità non avrebbe sede né in Giappone né in Francia.
Una grande partnership a quattro
Anche se improbabile, Fca potrebbe anche riaprire i colloqui di fusione negoziando direttamente con Nissan, oltre a Renault. Dipingendo l’immagine di una grande alleanza per affrontare rivali più grandi, Fca potrebbe essere in grado di attrarre la casa automobilistica giapponese in una partnership a quattro (Fca-Renault-Nissan-Mitsubishi).
I primi colloqui diretti in questo senso sono emersi questa settimana, quando un rappresentante di Fca ha incontrato Saikawa di Nissan. Il ceo giapponese ha detto ieri di aver parlato con un consulente di Fca, senza però fornire ulteriori dettagli.
Il Ministro delle Finanze francese Bruno Le Maire, in Giappone per gli incontri del G-20, ha dichiarato che è importante che l’alleanza tra Renault e Nissan sia “solida e sostenibile” prima di qualsiasi fusione con Fca. Il ministro ha poi parlato della crescente concorrenza nell’industria automobilistica globale, soprattutto dalla Cina.
Prima della proposta di Fca, Nissan ha sempre rifiutati legami patrimoniali più stretti con Renault, affermando che la priorità era quella di potenziare il proprio business dopo aver riportato il più basso utile operativo nell’ultimo decennio.
Già domani, in occasione dell’assemblea degli azionisti di Renault, potrebbero emergere nuovi spunti. Sempre che nel frattempo, in uno scenario messo in movimento dalla mossa di Fca, non ci siano altre case automobilistiche pronte a farsi avanti, come i coreani di Hyundai.