Fca piomba ai minimi da annuncio merger con Psa: -15% in due mesi
Mercoledì sottotono per Piazza Affari con alcune big quali FCA, Unicredit e Atlantia che hanno spinto al ribasso l’indice Ftse Mib. In chiusura l’indice guida milanese segna un calo dello 0,66% a quota 23.770 punti. Ad alimentare le vendite hanno contribuito i deboli riscontri di Goldman Sachs Group e Bank of America non hanno bissato i riscontri record arrivati ieri da JP Morgan Chase.
La reazione ai conti delle due big bancarie statunitensi è stata di vendite sostenute sui titoli del settore bancario. A Piazza Affari a guidare è stata Unicredit con -2,6% e titolo tornato a ridosso di area 13 euro. L’altra big Intesa Sanpaolo ha limitato il calo a -1,15%. L’ad Carlo Messina ieri ha escluso scenari di M&A a livello europeo. Messina ha rimarcato che il 2020 non offrirà opportunità di consolidamento in Europa e il percorso di concentrazione del settore bancario europeo “richiederà molto più tempo” con il perseguimento di sinergie, presupposto di ogni aggregazione, che richiede una regolamentazione Ue con stesse regole dappertutto. Mediobanca Securities rimarca che il capitolo M&A transfrontaliero tra banche non fa parte dello scenario base di investimento nel settore bancario europeo.
Fca scende ai minimi da fine ottobre
Flessione di giornata vicina al 2% per FCA a 12,472 euro. Anche Fca è stata vittima della debolezza relativa di tutto il settore auto in Europa. Per il titolo del Lingotto si tratta del livello più basso dal 30 ottobre scorso, ossia dall’annuncio dell’accordo tra i cda di Fca e Psa per una fusione alla pari. Rispetto ai picchi del 12 novembre il titolo ha ceduto oltre il 15% (oltre -6% in queste prime sedute del 2020). Nei giorni scorsi è emersa la volontà della famiglia Peugeot di alzare la propria quota nel nuovo gruppo fino a oltre il 6%.
Atlantia torna a tremare
Tra i peggiori titoli di giornata anche Atlantia, scesa del 2,61% circa a 20,48 euro. Sul titolo si abbattono le vendite dopo le ultime indiscrezioni sul destino della controllata Autostrade con il governo Conte bis che avrebbe preso la sua decisione di revocare le concessioni autostradali. Vendite anche sul bond di Atlantia con scadenza nel 2023 scivolato al minimo dal crollo del Ponte Morandi nell’agosto 2018. Ieri l’agenzia di rating Standard & Poor’s ha declassato il rating sul titolo Atlantia a junk (spazzatura). L’unico dell’esecutivo giallorosso contrario a infliggere la punizione revoca delle concessioni rimane Matteo Renzi, leader di Italia Viva.
Tra i titoli che si sono invece distinti in positivo spicca Banca Generali (+2,14%). A sostenere le quotazioni i pareri positivi degli analisti sulla raccolta netta di dicembre che ha raggiunto quota 614 milioni, portando il totale ad oltre 5,1 miliardi da inizio anno. Si conferma così la ripresa della domanda di soluzioni gestite avviata nella seconda metà dell’anno con 388 milioni nel mese e 2,8 miliardi nell’intero anno. “L’accelerazione di dicembre corona un altro anno di forte crescita per la nostra realtà”, ha dichiarato il ceo Gian Maria Mossa, aggiungendo “L’innovazione nei prodotti e l’impegno rivolto ad uno sviluppo sostenibile sono elementi distintivi riconosciuti dalla domanda, che resta forte, e per questo siamo molto fiduciosi sulle prospettive per questo inizio 2020”. Gli analisti di Mediobanca, che hanno rating outperform sul titolo, mettono in evidenza la forte raccolta di dicembre con un buon mix di prodotto. Gli esperti di Equita, che raccomandano l’Hold, affermano che la raccolta netta di dicembre è stata superiore alle aspettative. La raccolta netta dell’intero 2019, pari a 5,15 miliardi di euro, ha battuto la stima del broker pari a 4,6 miliardi di euro.