FCA: doppio niet da Renault e PSA inquieta il titolo, ma per analisti matrimonio ‘s’ha da fare’
Venti gelidi dal Salone di Francoforte per le speranze di FCA di un ritorno di fiamma con Renault. Il ceo di Renault, Thierry Bolloré, non ha usato giri di parole per liquidare freddamente la questione: “Non ci parliamo più, è il passato, la proposta è stata sul tavolo ma ora non c’è più”. Il manager transalpino ha aggiunto che c’è un “grande rimpianto” e “sono certo che anche FCA ha un rimpianto”. “La priorità per Renault è la ripresa di Nissan – prosegue Bolloré – ed aiutarla a migliorare sarà molto importante per noi”.
Le parole di Bolloré hanno spento le speranze su un riavvicinamento tra le due case automobilistiche dopo il ritiro dell’offerta di fusione da parte di Fca lo scorso giugno a seguito delle tensioni con il governo francese, azionista di Renault con il 15%. Sulla stessa lunghezza d’onda erano state anche le dichiarazioni a Cernobbio del ministro dell’Economia francese, Bruno Le Maire, che la priorità al momento è rafforzare l’alleanza tra Renault e Nissan.
Non rimane in differente il titolo FCA che cede un altro mezzo punto percentuale dopo che ieri era già sceso dell’1,23 per cento complici proprio le parole di Bolloré.
Anche Peugeot dice no, che futuro per FCA?
Nessun segnarle di apertura anche da parte di Carlos Tavares, presidente e amministratore delegato di Psa, che ha respinto ogni ipotesi di fusione con Fiat Chrysler: “Non abbiamo bisogno di alcuna alleanza, siamo concentrati su noi stessi”. Prima dell’affaire Renault, il nome di Peugeot era stato uno dei più ricorrenti come possibile partner del Lingotto.
Tornando a Fca-Renault, la situazione appare oggi bloccata anche se la prospettiva di una revisione dell’alleanza Renault-Nissan potrebbe cambiare le prospettive nel medio termine. Le scorse settimane si è parlato della possibilità di un accordo con i giapponesi entro ottobre come precondizione per un riavvicinamento con Fca e l’addio del ceo di Nissan Hiroto Saikawa aveva alimentato attese positive in tal senso. Renault possiede il 43% di Nissan, mentre ai giapponesi sono al 15% di Renault senza diritto di voto. Un nuovo assetto con ridimensionamento della quota di Renault nel capitale di Nissan rappresenterebbe la chiave per il via libera alla fusione tra Renault e Fca. Tra le opzioni circolate c’è anche quella di una possibile discesa della quota statale in Renault per favorire l’affaire Fca.
“Restiamo dell’idea che il progetto di fondere Renault e FCA resti comunque un obiettivo nell’interesse di entrambe le parti”, dicono oggi gli analisti di Equita che confermano Buy su Fca.
L’ultimo giro di alleanze, ultima in ordine di tempo quella tra Toyota e Suzuki, rende più pressante una accelerazione sul dossier M&A o alleanze strategiche per FCA.
Titolo FCA scalda i motori: serve chiusura sopra 12,95 euro
Quadro grafico in miglioramento per FCA che è alla prese con la trend ribassista di lungo corso, costruita sui massimi di maggio 2018 e maggio 2019. Di fatto, rimarca l’Ufficio Studi di FinanzaOnline, il titolo dopo lo scivolone di agosto, quando i prezzi avevano fatto segnare il minimo 2019 a 10,93 euro, scalda i motori.
Infatti, a 12,95 euro giace il ritracciamento di Fibonacci del 38,2% di tutto l’up trend avviato a luglio 2016. Il superamento in chiusura di tale livello consentirebbe a FCA di tornare a bussare sulla resistenza più importante, ovvero quella collocata tra 13,76 euro e 14 euro. Questo rimane il livello chiave che se infranto dovrebbe garantire a FCA di tornare sui massimi storici a 18,23 euro.
Al ribasso invece 12 euro è il primo supporto importante. Una rottura in chiusura (poco sopra passa anche la media mobile 200 periodi) confermerebbe la debolezza per il titolo con ritorni verso 10,96 euro.