Paolo Gentiloni nuovo Commissario Economia Ue. Asse con Gualtieri sui conti pubblici italiani
Paolo Gentiloni diventa il nuovo commissario agli Affari economici e monetari della Commissione europea. Una vittoria per l’Italia, che si aggiudica una delle poltrone più importanti dell’esecutivo comunitario, finora occupata dal francese Pierre Moscovici. E una nomina salutata con favore da più parti, in particolare dal neo ministro dell’economia, Roberto Gualtieri, che in un post su Twitter scrive:
“La nomina di Paolo Gentiloni a Commissario Ue all’Economia è una bella notizia per l’Europa e per l’Italia. Paolo saprà rilanciare la sfida per un’Unione più forte e più giusta. Buon lavoro a lui e alla Commissione Ue”.
Sarà così Gentiloni ora a dire la sua, insieme al collega Valdis Dombrovskis, sulla legge di bilancio per il 2020 che il governo M5S-PD dovrà presentare nelle prossime settimane, interloquendo in modo diretto con il titolare del Tesoro Roberto Gualtieri.
La nomina di Paolo Gentiloni è stata annunciata a metà giornata dal neo presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel corso della presentazione dei portafogli che sono stati assegnati ai nuovi membri della Commissione europea. Commissione europea che avrà i suoi vicepresidenti esecutivi nei funzionari Franz Timmermans, Margrethe Vestager e Valdis Dombrovskis.
Nel commentare la nomina di Gentiloni, e anche la necessità di apportare modifiche al Patto di stabilità e crescita, von der Leyen si è così espressa:
“Abbiamo un Patto di Stabilità che è stato elaborato durante la crisi e approvato con ampio consenso; i suoi limiti sono sono chiari e la sua flessibilità è chiara. Vi sarà un’azione combinata da parte di Paolo Gentiloni, di Roberto Gualtieri e di Valdis Dombrovskis, e vedremo quali saranno i prossimi passi” da adottare, in riferimento ai conti italiani.
Paolo Gentiloni: cercherò di onorare l’Italia
Dal canto suo Paolo Gentiloni, dopo aver ringraziato la presidente della Commissione per la sua nomina, ha garantito il suo impegno a rilanciare la crescita in Europa e in Italia: “Mi impegnerò innanzitutto per contribuire al rilancio della crescita e alla sua sostenibilità sociale e ambientale. Cercherò di onorare l’Italia, il cui Governo mi ha proposto, lavorando nell’interesse di tutti i cittadini europei e in costante raccordo con il Parlamento europeo e le istituzioni dell’Unione”.
Oggi le agenzie di rating Moody’s e Scope Ratings sono tornate a parlare dei conti pubblici italiani, facendo riferimento alle sfide, ma anche alle opportunità, del nuovo governo M5S-PD. Tra i commenti, si mette in evidenza quello che riguarda proprio il ministro dell’economia Roberto Gualtieri, con Giacomo Barisone, managing director della divisione di rating sul debito sovrano di Scope, che ha detto che “la nomina dell’ex eurodeputato Roberto Gualtieri nelle vesti di ministro delle Finanze è forse il segnale migliore di un nuovo approccio meno conflittuale” dell’esecutivo italiano nei confronti della Commissione europea.
Dal canto suo Dennis Shen, responsabile analista del debito sovrano italiano presso la stessa agenzia Scope Ratings, nel far riferimento al tono più conciliante che il nuovo governo avrà verso Bruxelles, ha fatto notare che “il rally tuttora significativo che i bond italiani hanno riportato dalla metà di agosto riflette in modo considerevole il notevole calo del rischio di ridenominazione dell’euro– che i mercati hanno associato al rischio di un’uscita dall’euro, a causa dell’euroscetticismo della Lega e di alcuni suggerimenti come quello di lanciare i minibot (di Claudio Borghi) -, così come (il rally) riflette i minori rischi di bilancio. Gli investitori hanno ragione a sentirsi meno in pericolo ora, visto che è meno probabile che si verifichino ritardi significativi nel varo della legge di bilancio per il 2020, e considerato il fatto che il nuovo governo ha detto che rispetterà le regole di bilancio europee”.
Idem Moody’s che, in una nota con cui ha spiegato la decisione, annunciata venerdì scorso, di lasciare invariata la valutazione sull’Italia, ha dato un giudizio positivo al governo Conte bis che, a suo avviso, garantirà al paese una maggiore stabilità politica , permettendo a Roma di presentare la legge di bilancio per il 2020 nei tempi stabiliti.
L’agenzia ha scritto anche che il nuovo governo, essendo meno euroscettico rispetto al precedente M5S-Lega, coopererà in modo migliore con la Commissione europea e con gli altri paesi europei. E questo, ha aggiunto, è un fattore positivo.
Detto questo, c’è da dire che sia Scope Ratings che Moody’s hanno puntato l’accento sull’annoso problema del debito pubblico italiano, mostrandosi entrambi scettici sulla possibilità che esso scenda negli anni a venire.
Moody’s lo ha detto chiaramente, motivando la sua decisione di reiterare la valutazione sull’Italia a “Baa3” con outlook stabile, proprio con gli elevati livelli del debito sovrano. Il rating assegnato, ha infatti sottolineato, riflette “i livelli elevati del debito pubblico, che è improbabile che scenda nei prossimi anni”.
Scope Ratings, dal canto suo, ha affermato di riconoscere una “incapacità protratta nel tempo da parte dei governi italiani di ridurre in modo significativo il debito pubblico, anche nei momenti di crescita dell’economia nazionale e globale, come evidenziato negli anni recenti”. E ha ricordato che, “in passato, abbiamo messo in evidenza che questa incapacità (dell’Italia) di ridurre il debito nelle fasi di crescita dell’economia aumenterebbe i rischi sulla sostenibilità del debito italiano, nei momenti in cui l’economia globale dovesse far fronte in futuro a inevitabili fasi di crisi più forti”.
Da segnalare che Scope Ratings prevede per l’Italia una crescita del Pil di medio termine pari a +0,7%, al tasso tra i più bassi stimati per le economie dell’Eurozona. Il rating sul debito italiano è BBB+ con outlook stabile, in attesa della revisione prevista per il prossimo 29 novembre.