Notizie Notizie Italia Fardello dazi per Fca, rischio crollo dell’utile di oltre 500 milioni. Titolo deraglia

Fardello dazi per Fca, rischio crollo dell’utile di oltre 500 milioni. Titolo deraglia

28 Giugno 2018 14:36

La tranquillità palesata da Marchionne non dissipa i dubbi circa i rischi per FCA legati alla guerra commerciale. A Piazza Affari il titolo del colosso automobilistico oggi segna un tonfo di quasi il 5% a quota 15,82 euro. Toccato un minimo intraday a 15,61 euro, a un soffio dai minimi del 5 marzo (15,58) e quasi azzerando i guadagni da inizio anno. Si muove al ribasso l’intera galassia Agnelli con -3,5% per Ferrari, -3% CNH Industrial e -2,7% Exor.

Settimana scorsa Donald Trump ha minacciato dazi al 20% su tutte le auto UE importate negli Stati Uniti. Una mossa che andrebbe a pesare sul comparto auto europeo, compresa quindi Fiat Chrysler (Fca).

Ma quanto sarebbe l’impatto effettivo su Fca dell’introduzione di dazi? A fare i conti ci hanno pensato gli analisti di Evercore ISI. Secondo quanto riporta un articolo pubblicato oggi da Automotive News, l’impatto sarebbe considerevole con un calo dei profitti di FCA fino a 526 milioni di euro l’anno in caso di dazi al 20%. Il “worst case scenario”, con dazi al 25%, vedrebbe un impatto sugli utili di Fiat Chrysler fino a 743 milioni di euro all’anno.

 

Il problema maggiore è la Renegade prodotta a Melfi

Lo scorso anno, FCA ha esportato negli Stati Uniti 158.553 auto e camion prodotti fuori dall’area Nafta, in aumento del 3,7% rispetto al 2016, secondo il database delle vendite di Automotive News. Nel dettaglio le consegne di Jeep Renegade, costruite a Melfi, rappresentano quasi i due terzi del totale (103.434 nel 2017).

La risposta di Fca all’imposizione di dazi potrebbe essere di vari tipo. “Potrebbe spingere i consumatori di area NAFTA verso modelli quali Compass e Cherokee, mantenere il Renegade sul mercato, ma concentrandosi su versioni con specifiche più elevate e cercando di procurarsi i Renegade per il mercato statunitense dal Brasile (dove viene già prodotta) oppure  localizzando la produzione negli Stati Uniti“, afferma George Galliers, analista di Evercore.

 

Rischi anche per Maserati e Alfa Romeo 

Nei giorni scorsi gli analisti di Equita Sim hanno rimarcato come i dazi Usa impatterebbero con forza soprattutto sulle case produttrici tedesche mentre per Fca l’impatto principale “riguarda i brand che vengono prodotti esclusivamente in Italia. In particolare Maserati che genera circa il 30% dei volumi nell’area Nafta su un totale di 50mila auto a livello globale e nel 2017 ha realizzato un Ros (ritorno sulle vendite) del 13,8% con l’obiettivo, previsto nel piano industriale, di arrivare a 100mila unità con un Ros del 15% entro il 2022. Alfa Romeo invece genera negli Usa circa il 16% dei volumi (obiettivo 2018) con l’intento di crescere ulteriormente fuori dall’Europa per avvicinare gli ambiziosi obiettivi (400mila unità nel 2022 con un Ros al 10%, partendo dalle 109mila unità del 2017).