Notizie Notizie Italia Exploit ETF sugli ESG: nel 2020 asset +223%, 200 nuove quotazioni. Otto ragioni per credere a boom investimenti sostenibili anche in 2021

Exploit ETF sugli ESG: nel 2020 asset +223%, 200 nuove quotazioni. Otto ragioni per credere a boom investimenti sostenibili anche in 2021

18 Gennaio 2021 15:00

Exploit degli ETF sugli ESG nel 2020: lo dimostrano i dati di TrackInsight, la prima piattaforma al mondo di analisi sull’industria degli ETF. Vale la pena di ricordare che TrackInsight ha lanciato ESG Observatory, servizio online che fornisce strumenti, dati e analisi sul mercato globale degli ETF sugli ESG (ovvero ETF sugli investimenti sostenibili, che rispettano i criteri ESG Enviromental, Sustainability, Governance), per gli investitori che scelgono la sostenibilità nei loro portafogli di ETF. Gli ETF sugli ESG, insomma, vanno a ruba, come dimostrato anche da altri dati recenti.

Boom ETF sugli ESG. E MainStreet Partners elenca le 8 ragioni per credere ancora in un boom degli investmenti sostenibili anche nel 2021Ora, dai numeri della piattaforma, emerge che gli ETF sugli ESG si sono confermati il mercato con il tasso di crescita più veloce degli ETF nel 2020, con gli asset che sono balzati di $131 miliardi, in rialzo del 223%. A balzasre non sono stati soltanto gli asset, ma gli stessi fondi, visto che l’anno scorso sono approdati sul mercato globale quasi 200 nuovi ETF sugli ESG, portando la quantità totale a superare le 540 unità.

Così ha commentato James Zhan, Senior Director della divisione di investimenti e impresa presso UNCTAD:

“Alla luce dei rischi significativi rappresentati da problemi come i cambiamenti climatici e la pandemia globale, gli investitori stanno prestando sempre più attenzione alla sostenibilità nelle loro decisioni di investimento. Guardando all’impatto degli ETF sugli ESG dalla prospettiva del Sustainable Development Goals (SDG-dell’agenda 2030 delle Nazioni Unite), crediamo che l’Osservatorio sugli ESG di TrackInsight possa aiutare ad allineare i prodotti finanziari a risultati sostenibili, contribuendo alla fine a canalizzare la finanza nei settori SDG”.

Il progetto di TrackInsight gode anche del sostegno di Amundi, come confermato da Fannie Wurtz, responsabile della divisione di ETF, Indexing & Smart Beta della casa francese:

“In quanto leader credibile degli investimenti sostenibili, Amundi è felice di supportare questa importante iniziativa che arriva da TrackInsight. Nel fornire trasparenza e nel facilitare il paragone degli ETF sugli ESG di tutti gli emittenti, l’Osservatorio sugli ESG permetterà agli investitori di prendere le giuste decisioni per l’allocazione negli ESG”.

MainStreet Partners su investimenti ESG: 8 ragioni per cui prospereranno nel 2021

Intanto MainStreet Partners dirama il proprio outlook per il 2021: “Investimenti ESG: 8 ragioni per cui prospereranno nel 2021”, a cura di Simone Gallo, Managing Director, e Daniele Cat Berro, Director, di MainStreet Partners.

Viene fatto notare che “l’aumento vertiginoso degli investimenti ESG negli ultimi anni è stato fortemente accelerato dalla pandemia”. In particolare, “negli ultimi 12 mesi, gli investitori istituzionali e privati hanno capito di volere dai loro investimenti qualcosa di più di un semplice rendimento finanziario. Vogliono sapere che i loro investimenti stanno anche contribuendo a migliorare tematiche ambientali, sociali o di buon governo (ESG), come il cambiamento climatico, la diversità nel mondo del lavoro o il mantenimento della biodiversità”.

E “i numeri lo confermano: a metà ottobre dell’anno appena concluso, più di 100 miliardi di dollari sono stati investiti in fondi azionari con marchio ESG, con un aumento del 20% rispetto allo stesso periodo del 2019. Analogamente, all’inizio del mese scorso il mercato dei Green bond ha raggiunto i 1002 miliardi di dollari di emissioni complessive e si prevede che le emissioni raggiungeranno i 350 miliardi di dollari nel solo 2021. Chi ha sostenuto gli investimenti ESG è stato anche premiato con una sovra performance. L’indice MSCI World è stato battuto dall’indice MSCI World ESG Leaders e dal FTSE Russell FTSE4Good Developed 100 nel 2020. Un più ampio delta di performance a favore delle strategie ESG è stato ottenuto nei mercati in cui le pratiche ESG sono ancora sottovalutate, come dimostrato dalla performance dell’MSCI Emerging Markets ESG Leaders rispetto al corrispondente indice tradizionale”-

La domanda degli investitori e la solida performance sono chiaramente vantaggiose per il settore ESG, ma riteniamo che altri fattori – descritti di seguito – giocheranno un ruolo cruciale nel suo continuo successo”.

Adozione integrale

“Non solo ogni asset manager e wealth adviser dovrà essere in grado di coinvolgere tutti i rispettivi clienti sul tema ESG, ma le società quotate saranno sempre più desiderose di essere identificate come aziende che stanno contribuendo a risolvere alcune delle questioni più urgenti a livello mondiale.

Quando società del calibro di BP riconoscono che è probabile che la domanda di petrolio abbia raggiunto un picco, portando avanti attivamente una trasformazione del proprio modello di business per diventare una “società di fonti energetiche integrate” anziché una “compagnia petrolifera internazionale”, la direzione di marcia non potrebbe essere più chiara”.

Saltare sul carro della regolamentazione

“La Commissione Europea fa da apripista con il suo Piano d’azione per la finanza sostenibile ed è probabile che gli Stati Uniti e l’Asia seguiranno presto il suo esempio.

Il Piano europeo sta cercando di creare regole chiare e ben definite su come i criteri ESG debbano essere presi in considerazione nei processi di investimento e di consulenza. Ci aspettiamo che Joe Biden, più favorevole a raggiungere degli obiettivi in ambito climatico rispetto al suo predecessore, sarà propenso a promuovere qualcosa di simile.

In Asia, come in Australia e Giappone, i grandi fondi pensione stanno già facendo progressi e ci aspettiamo che nel 2021 prenderanno forma regolamentazioni di più ampia portata, che penalizzino quegli investimenti che non tengano in considerazione fattori sostenibili”.

I social bond diventeranno ‘mainstream’

“Ci aspettiamo che la ‘S’ di ESG diventi più importante nel 2021. È innegabile che gli investimenti legati all’ambiente siano cresciuti più rapidamente di quelli delle altre due categorie fino ad oggi. Ciò è dovuto in parte al fatto che gli obiettivi ambientali sono apparentemente più facili da misurare. Tuttavia, con iniziative quali il primo Social Impact Bond per la lotta all’HIV/AIDS, lanciato dalla Elton John AIDS Foundation, e altre emissioni di tale tenore, ci aspettiamo di vedere i social bond moltiplicarsi nei portafogli obbligazionari di molti investitori istituzionali”.

Dati, dati e ancora dati

“La crescita del settore ESG significa che ora ci sono più dati da analizzare per gli investitori. E i protagonisti del settore sono pronti a farlo. Lo sviluppo del settore proprio nel 2020 offre una grande quantità di informazioni da analizzare e consentirà ai gestori di fondi di migliorare la performance finanziaria della loro offerta ESG, oltre a perfezionare i profili di rischio/rendimento. Tuttavia, una quantità notevole di dati in più comporta un aumento delle complessità da affrontare e sia gestori che distributori dovranno trovare velocemente delle soluzioni pragmatiche al riguardo”.

Una corsa verso un reporting di successo

“Il desiderio di essere un’azienda sostenibile e socialmente responsabile è in cima alle agende dei principali business del mondo. Eppure molti brand globali faticano a spiegare chiaramente agli azionisti e ai consumatori i risultati che hanno raggiunto o che si prefiggono di raggiungere.

La corsa per essere la migliore azienda ESG – e per produrre report ESG il più coerenti e completi possibile – guiderà le imprese nel loro sviluppo in ambito sostenibile. Una volta che le aziende potranno illustrare e dimostrare con i dati ciò che hanno raggiunto, i loro sforzi ESG saranno ricompensati”.

Il private equity seguirà a ruota gli investimenti liquidi nell’integrazione ESG

Alcune società di private equity si sono impegnate a investire secondo un approccio ESG, ma il settore nel suo complesso è in ritardo rispetto alle gestioni liquide e dovrà impegnarsi maggiormente in questo senso nel 2021. È necessario che il segmento abbracci pienamente questo approccio agli investimenti. In caso contrario, potrebbe diventare più difficile raccogliere fondi dai grandi clienti come i fondi pensione, che sono perfettamente consapevoli della necessità di essere conformi agli standard ESG.

La spinta dei mercati emergenti

Le preoccupazioni legate all’ambito ESG sono importanti anche per imprese e dirigenti dei mercati emergenti. I progressi compiuti finora in alcune economie emergenti sono stati notevoli e le loro ambiziose aspirazioni rischiano talvolta di passare in secondo piano.

Molti dei cosiddetti Paesi dei mercati emergenti si stanno riprendendo dalla morsa esercitata dal Covid-19 più rapidamente rispetto ad alcune economie occidentali.

La loro più rapida ripresa dal Coronavirus, unita al desiderio degli investitori di accedere ad alcuni schemi diversificati sul piano della sostenibilità, potrebbero far sì che i mercati emergenti forniscano ancora più supporto agli investimenti con un’ottica sostenibile nel mondo ESG.

Tutti pazzi per la green economy

La valutazione di mercato Tesla è attualmente pari alla somma di quelle delle più grandi case automobilistiche al mondo. Ragionevole o meno che sia, questo dimostra come il capitale stia confluendo verso il settore green indipendentemente dalle valutazioni in alcuni casi elevate o dai multipli. Gli investitori vogliono la loro parte negli investimenti green, guardando ad un orizzonte di lungo periodo e costringendo le aziende “brown” ad affrettarsi per recuperare il tempo perduto.I governi sono i principali artefici di una svolta green sempre più significativa. “Abbiamo maggiori dimostrazioni del fatto che ciò che è buono per il clima è buono per il business ed è buono per tutti noi”, ha dichiarato Von der Leyen in occasione dell’annuncio di una revisione al rialzo dell’attuale obiettivo di riduzione delle emissioni per il 2030, dal 40% al 55%, rispetto ai livelli del 1990. Biden si è impegnato a presentare un piano sul clima da 2.000 miliardi di dollari e la Cina ha ufficializzato il suo obiettivo di neutralizzare le emissioni per il 2060. Inoltre, le PMI stanno iniziando ad affacciarsi al mondo green tramite banche che offrono condizioni di prestito migliori per le aziende più sostenibili o per i progetti a favore dell’ambiente. Tutti pazzi per la green economy, insomma, ma certe “follie” non possono che essere positive.

Conclusioni

Non si può certo negare che la crisi indotta dal Covid-19 si sia rivelata vantaggiosa per gli investimenti ESG, in quanto gli investitori hanno riconsiderato ciò che volevano dal loro capitale. Ma la crescita nel 2020 ha tutte le probabilità di ripetersi nel 2021. Attenzione, spoiler per gli scettici: lo stimolo che l’ESG ha ricevuto dal Covid non svanirà quando il virus smetterà di diffondersi!